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Alla corte di Daria

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Citazionidi frasi dette nei tempi andati e riportate dalla conduttrice. Uno show («Le invasioni barbariche») che si ripete ogni venerdì sera, su La7. Fatica a decollare la parte del programma legata al talk-show di giornata. Nella scorsa puntata (picco del 6,49% di share), al centro del dibattito c'era la situazione in Libia. Il lato positivo: incuriosiva la questione raccontata dall'unica giornalista (Ansa), accreditata a Tripoli. Più «pepato» il talk show andato in onda a programma avviato, quello sui possibili (o esistenti) Lebowski. Sì, proprio il tipo un po' bamboccione, magari senza lavoro, magari anche senza una casa, da sempre esistito ma partorito per definizione dal film dei fratelli Coen. Ma il pezzo forte de «Le invasioni» rimangono le interviste. A tu per tu con i grandi protagonisti dell'attualità, che si spogliano (inermi) sotto le domande-ghigliottina della Bignardi. Così non c'è da scandalizzarsi se la conduttrice, di punto in bianco, chiede alla vittima di turno Geppi Cucciari informazioni sul suo seno («ho letto in un blog che ora tendi di più a scoprirti») o delucidazioni sulla sua vita privata. Quindi se siete tipi riservati meglio stare alla larga dalla Bignardi: se scopre qualche scheletro nell'armadio, lo mette in bella mostra. Così non è stata una novità sentirla chiedere a Michele Placido, intervenuto nella trasmissione prima della Cucciari, quanta differenza ci sia tra lui e la sua Federica. Quest'ultimo si è profuso (rispondendo educatamente) in spiegazioni, parlando anche dell'ottimo rapporto con il figlio Gabriele. E lo scrittore Sandro Veronesi? È stato il primo nel programma a essere messo «sotto torchio». In bella mostra presenta sul labbro una cicatrice. Inutile a dirsi, la Bignardi ha voluto sapere come se l'era procurata esigendo (perché no, a questo punto), anche «una spiegazione romantica». Poi il discorso si è spostato (finalmente) dalla vita privata alla letteratura. E da lì via con una tirata su Pasolini, citato da Veronesi: «Pasolini - ha commentato - diceva che il successo è l'altra faccia della persecuzione». In buona fede: forse la vita privata della gente, che così tanto interferisce, è solo un espediente «rosa» per alleggerire la trasmissione.

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