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Una notte da Oscar

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diCARLO ANTINI Gli inglesi si preparano a invadere l'America del nord. A più di duecento anni di distanza dalla guerra d'indipendenza, sembra quasi giunta l'ora della rivincita. Questa volta, però, non ci sarà George Washington a difendere i colori a stelle e strisce. E in palio non c'è l'autonomia dalla corona inglese ma la statuetta più ambita del cinema. Stanotte al Kodak Theatre di Los Angeles si svolgerà l'83ma edizione della notte degli Oscar. I sudditi di Sua Maestà sono agguerritissimi e pronti a dare battaglia su tutto il fronte. In corsa con ben dodici nomination c'è «Il discorso del re» del regista londinese Tom Hooper. La vicenda tutta «british» dei difetti di pronuncia di re Giorgio VI ha incassato finora 209 milioni di dollari e ha tutte le carte in regola per sbaragliare la concorrenza. Anche perché la pellicola si è aggiudicata il premio del sindacato dei produttori, quello del sindacato degli attori e dei registi. La «british invasion» non risparmia nemmeno i premi per gli attori. Colin Firth è il superfavorito nella categoria «miglior attore protagonista», mentre Christian Bale è in pole position in quella di «migliore attore non protagonista». Entrambi si sono aggiudicati anche il Bafta Award, da qualche anno vera e propria ipoteca sulla vittoria finale a Hollywood. Come se non bastasse, c'è un'altra attrice inglese assetata di riconoscimenti. Si tratta di Helena Bonham Carter, meravigliosa moglie di Giorgio VI proprio ne «Il discorso del re». Anche se la sua corsa all'Oscar sembra essere più in salita di altri. Come rispondono gli yankee? La squadra a stelle e strisce punta tutto su «The social network», il film diretto da David Fincher che racconta l'ascesa di Mark Zuckerberg, il giovanissimo inventore di Facebook interpretato sul grande schermo da Jesse Eisenberg. La pellicola ha incassato ben 220 milioni di dollari, ma si sa che il botteghino non è l'unico criterio di scelta dell'Academy. Mal che vada, Fincher potrà portarsi a casa l'Oscar per il miglior regista. La sorpresa di turno potrebbe arrivare dal thriller onirico «Inception» di Christopher Nolan. Sembra parlare americano anche la corsa all'Oscar per le donne. In prima fila ci sono Natalie Portman e Annette Bening, che puntano alla statuetta come «miglior attrice protagonista» per la loro parte ne «Il cigno nero» e «I ragazzi stanno bene». Di certo sarà una battaglia all'ultimo voto in ogni categoria. E che probabilmente si deciderà anche sulle ali dell'entusiasmo dell'ultim'ora. Quanto all'Italia, noi stiamo a guardare tranne una flebilissima speranza agganciata ad Antonella Cannarozzi, candidata all'Oscar per i costumi di «Io sono l'amore» di Luca Guadagnino. Nel frattempo non ci resta che seguire in poltrona la lunga notte del Kodak Theatre. Dalla mezzanotte di oggi la diretta su Sky Cinema 1, con Anne Hathaway e James Franco che ci terranno compagnia fino all'alba di domani. Forse faremmo meglio a sponsorizzare un Oscar alla storia dell'arte. Magari puntando sui geni del Rinascimento, vinceremmo qualche premio anche noi.

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