Raoul come un delfino

Conil titolo «Come un delfino» e Raoul Bova nel ruolo del protagonista, va in onda su Canale 5 martedì 1 e mercoledì 2 marzo. In due puntate, viene raccontata la vicenda umana e professionale di Alessandro, un campione di nuoto che, al culmine del successo, deve interrompere l'attività agonistica per gravi motivi di salute. Un dramma che il giovane nuotatore crede momentaneo, certo di poter presto tornare alle sue gare. Ma si troverà, invece, a fare l'allenatore di un gruppo di ragazzi che un giovane sacerdote, interpretato da Ricky Memphis, cerca di salvare dalla degradata realtà malavitosa della Sicilia. Fin qui la storia, diretta da Stefano Reali, ha un chiaro fine educativo: mostrare come lo sport, l'attività agonistica, possano svolgere un ruolo determinante nella rieducazione della gioventù più emarginata. In una società in cui i veri valori dell'agonismo e della sana competizione sembrano in declino, il prodotto potrebbe giocare un ruolo interessante nel fornire un chiaro segnale di rinnovato impegno morale nello sport grazie ad autodisciplina e volontà. Non solo, sarebbe gratificante anche se riuscisse ad allontanare i giovanissimi dal trash televisivo nel quale l'unico modello in grado di catturare l'attenzione è il Grande Fratello. Certo, il telespettatore troverà nella vicenda raccontata una sorta di retorica che fa capolino a dispetto dei temi duri e della violenza dei ragazzi affidati alle cure dell'ex campione di nuoto. Purtroppo fa parte della realtà televisiva e nelle storie con fini buonistici, nessun regista riesce a disfarsene. Ed alla realtà televisiva, ma di tutt'altro genere, appartiene il co-protagonista della storia, Ricky Memphis che, accantonata la divisa del poliziotto, indossa la tonaca del sacerdote. Un attore che sta cercando di scrollarsi di dosso il personaggio di Mauro Belli, interpretato in Distretto di polizia. Quel che colpisce nella fiction, a parte l'abilità di nuotatore di Raoul Bova, è anche lo scenario marino. Molte riprese, infatti, oltre che nelle strutture messe a disposizione dalla Federazione Italiana Nuoto, sono state realizzate in Sicilia e nelle isole Eolie. Infine, per rendere omaggio al mondo del nuoto, nelle prime scene appaiono campioni veri come Alessia Filippi, Luca Marin e Filippo Magnini.