Le predizioni d'Egitto di Mahfuz
Ilcibo è l'ultima cosa importante che mi resta, fra i piaceri della vita. Molteplici sono invero le benedizioni che Dio ci dispensa in questa nostra vita. O Signore, proteggimi dalla malattia e dall'invalidità. Non c'è più nessuno che si prenda cura del prossimo. E niente denaro in serbo, in caso di malattia. Che la sventura si abbatta su colui che cade! Ora per colazione abbiamo fagioli o falafel. Entrambi più importanti del canale di Suez. Sono passati i giorni delle uova, del formaggio, del pastrami e della marmellata. Quelli erano i tempi dell'ancien régime o del PDI, ovvero prima dell'Infitah, la politica economica a porte aperte di Sadat. Da allora i prezzi sono schizzati alle stelle; e tutto è andato in malora. Con una dieta tanto ricca di pane, Fawwaz continua ad acquistare peso. E Hanaa non è da meno, ma lei sta anche invecchiando anzitempo. A cinquant'anni, oggigiorno, se ne dimostrano sessanta. «Qualche volta, in questo periodo, saremo costretti a lavorare sia di mattina che di pomeriggio al Ministero; dovrò lasciare il lavoro alla ditta», disse Fawwaz col suo vocione. Mi rabbuiai. Sia lui che sua moglie lavorano in una ditta nel settore privato. I loro introiti, la mia pensione e il salario di Elwan messi insieme bastano appena a soddisfare le necessità di base, quindi cosa accadrebbe se dovesse davvero lasciare la ditta? «Potrebbe essere solo una cosa momentanea», dissi in tono speranzoso. «Farò io parte del tuo lavoro e il resto lo porterò a casa. Spiegherò la situazione al capo divisione», disse Hanaa. «Questo significa che dovrai lavorare dalle prime luci dell'alba a mezzanotte inoltrata», ribatté Fawwaz, irritato. Ho sempre sperato che fosse possibile evitare di parlare dei nostri problemi durante i pasti. Ma come fare altrimenti? «Il padre del mio professore, Alyaa Samih, guida il taxi nel tempo libero, e così guadagna un bel po' di più», disse Elwan. «Il taxi è suo?», gli chiese il padre(...). Rivoluzione tradita Egli non ama i malvagi. Da dove esce questo decreto? Dichiari una rivoluzione il 5 maggio e poi l'annulli il 5 settembre? Scaraventi in galera ogni genere di Egiziani: musulmani, copti, uomini di partito e intellettuali? Soltanto gli opportunisti rimangono a piede libero. Che Dio t'aiuti, o Egitto! E chiunque è cieco in questo mondo sarà cieco nel mondo a venire, ed errerà ancor più lontano dalla retta via. Ricordo il giorno in cui Saad Zaghloul fu messo agli arresti domiciliari a Bayt al-Umma e gli opportunisti cominciarono a strisciare verso il Palazzo ostentando una falsa lealtà. Perché stai riproponendo lo stesso vecchio dramma che incombe minaccioso sul repertorio delle tragedie egiziane? Ricordo i giorni bui dell'oppressione. Il 1919 era un sogno o un mito a quel tempo? (La forza non implica la ragione. I forti e i potenti sono coloro che, se fatti infuriare, possono esercitare l'autocontrollo). Mi chiedo cosa ci riservi il domani. Per quanto mi riguarda, ho perso ieri il mio ultimo e migliore amico. La nostra amicizia è durata settantacinque anni, sin da quando mettemmo piede alle elementari. Se non fosse per l'età avanzata e la carenza di mezzi di trasporto... Oh! Ma ho insistito per partecipare ai funerali, un viaggio doloroso, simile a un pellegrinaggio. Mi sono appoggiato a Elwan. Più tardi, durante la cerimonia delle condoglianze, mi sono lasciato andare ai vecchi ricordi: la scuola, la strada, il caffè, il pub, i comitati studenteschi, i matrimoni, i compleanni. Quel viso e quel sorriso. Hai sentito l'ultima novità? Lagnanze sulla durezza della vita. Eravamo d'accordo su tutto, a parte il football: tieni per la squadra del Zamalek o per quella del National? Bevi un bicchiere d'acqua a stomaco vuoto. Non dimenticare le medicine per la memoria. Mi sono mancati i tuoi commenti il 5 settembre, ma so esattamente cosa avresti detto. Inizia la lettura del Corano: Ogni anima assaggerà la morte. E presto la morte arrivò, con un sorriso astuto, e mi si sedette accanto. Non avere fretta: manca solo un passo. La morte del mio vecchio amico è la prova generale della mia. Vedo già come sarà: il lavaggio della salma, la sepoltura, i portantini. Leggo il necrologio: Muhtashimi Zayed, già educatore e sostenitore del Movimento Nazionalista, in gioventù. Ve lo ricordate? Pensavo fosse morto già da anni. L'oblio avanza stancamente, ma io mi arrendo volentieri. In effetti, è stata una lunga vita, anche se ora mi sembra soltanto un momento fugace. Amore, violenza, rabbia, speranza... e tanti che se ne sono già andati. Ormai non c'è più differenza fra il tuo essere nella bara con me che ti cammino dietro, o viceversa. Suo figlio mi ha salutato con grande calore e mi ha riferito che, morendo, ha detto: per favore, fa' che si ricordi di me. (...)