Sara Bareilles «Kaleidoscope Heart» (Sony) Verrebbe da dire un piano a tracolla.
Neanchein «Kaleidoscope Heart», in cui a essere caleidoscopici non sono solo i suoni. Un travagliato lavoro di scrittura le ha fatto riscoprire il gusto per la ballata e il pop melodico. Come in «King of anything», dove i cori diventano strumenti a fiato. Il centro di gravità è «Uncharted», brano che detta la linea e sintetizza il contrappunto tra archi, pianoforte e voce. E c'è da scommettere sul suo futuro da tormentone in radio. Ascoltando «Kaleidoscope Heart» si ha l'impressione di avere 13 singoli. Infiocchettati così bene da sembrare caramelle. Il fiato corto si allunga nella luce di «The light». Fino alle conclusioni più intimiste e attraversate dal raggio di sole della voce, a metà tra Alanis Morissette e Avril Lavigne. Le venature blues di «Not alone» cedono il passo alla delicatezza di «Breathe again» e «Bluebird». Un passo avanti significativo sulla strada di una delle interpreti più interessanti in circolazione. Voto 4/5