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Dramma e passione sul «Ponte delle Sirenette»

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La«magia» del fuoco del camino che disegna «figure di fiamme sempre diverse» diffonde un senso di serenità. Ma ben presto l'incanto protettivo si rompe: la giovane subisce violenze e poi l'abbandono. Bella, ragazza-madre costretta dal bisogno a prostituirsi, un giorno ha un insperato incontro felice con l'avvocato-poeta Delio Tessa cui si rivolge per recuperare la figlia venduta. Siamo a Milano, nel 1932. Il romanzo di Giuseppe Pederiali, «Il Ponte delle Sirenette» (Garzanti, pag. 379), annulla le atmosfere favolose della prima narrativa dell'autore (tuttavia ne mantiene qualche residuo, per esempio, nell'accenno agli «animali segreti» che vivevano nei navigli) e attraversa gli spessori della realtà storica concedendosi velature, trasparenze misteriose, effetti di dissolvenza, brevi intonazioni musicali. Il mondo scivola come in una cronaca fedele, tra scene poste in una giusta distanza capace di suscitare senza deformazioni l'opacità delle cose mediante immagini regolari che non sembrano privilegiare appieno alcuni elementi, bensì, distendendosi in una successione avvincente, creano il profumo di un'epoca. Pederiali osserva, scende nel cuore dei suoi personaggi, rappresenta senza eccessiva evidenza, quell'impalpabile sensazione di condanna del destino che, impercettibile si posa su tutto. E intanto passano gli anni: nel Ferragosto del '43, in una città devastata dai bombardamenti, Sirena conosce Ignazio, un ebreo che pare «sbucato da un altro mondo». Esile, sotto falso nome, si porta appresso una valigia piena di libri, tra i quali una preziosa edizione ottocentesca della Commedia. Toccherà poi alla figlia della protagonista dare seguito alla vicenda immergendosi in un universo variegato di avventure e popolato da personaggi reali e figure inventate, in un tormentato viavai di passato e presente. La pagina, illustrativa e densa di concetti, fa emergere ricordi senza premere il pedale sulle note della nostalgia; espone nitidamente i fatti, sfrutta le risorse di intrigo di un'inchiesta poliziesca. Su un vago orizzonte occhieggiano malcelati miraggi: un viaggio sull'Orient Express, una telefonata importante che può cambiare la vita, un tesoro e un codice miniato medievale. Si delinea un «vero racconto, anzi un romanzo di quelli all'antica, con risvolti drammatici, passioni».

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