Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Muti «malato» di passione per la musica

default_image

  • a
  • a
  • a

Èstato rimpiazzato dalla pianista Mitzuko Uchida, ma il malessere non è stato giudicato grave. In realtà già in ottobre il maestro aveva dato forfait per le prime due settimane inaugurali dell'orchestra americana a causa di una gastrite acuta dovuta forse alla stanchezza e allo stress ed era rientrato a Milano per farsi visitare da medici di fiducia. Muti aveva attribuito quei malesseri ad un forte esaurimento ed aveva promesso che avrebbe limitato gli impegni internazionali : «I medici mi hanno detto che la macchina è perfetta – aveva sottolineato – ho solo finito il carburante». Ora sembra che per il settantenne maestro, ricoverato in ospedale, tutti sia passato. « Il maestro è su di morale – ha dichiarato Deborah Reutter, presidente dell'Orchestra Sinfonica di Chicago – ed ha già chiesto di poter avere le partiture dei prossimi concerti». A parlarci del Muti uomo e artista è il suo carissimo amico Micha van Hoecke, direttore del ballo del Teatro dell'Opera capitolina, che si accinge a firmare la regia di Carmen al San Carlo di Napoli. «La situazione non è preoccupante – dice Micha – Può forse aver giocato un ruolo il jetlag, qualche pasticca per dormire o il salto di qualche pasto, ma non è nulla di grave. Muti è un lavoratore instancabile, non si risparmia mai. Riccardo è un uomo che possiede tutte le sfumature del grande artista. Con sé è molto severo ed esigente perché tiene molto alla sua arte ed ai suoi principi. Lavora enormemente: ha dedicato tutta la vita alla musica che è il suo mondo. A causa della sua grande passione a volte non si accorge di lavorare troppo. Talvolta può apparire stanco, ma poi si ricarica facendo musica. Certo fa una vita estenuante: deve viaggiare molto. Fa le cose come se fosse sempre la prima volta, non importa se si tratti di un grande palco o di uno meno noto. Non prende mai le cose alla leggera, non tradisce mai la sua arte». Muti da tempo si sobbarca tra gli impegni romani (dirigerà a marzo il Nabucco celebrativo), quelli di Napoli al prediletto San Carlo ed americani. Un tour de force che potrebbe essere eccessivo anche per un Superman della bacchetta come lui e che potrebbe indurlo a qualche rallentamento.

Dai blog