Dongiovanni vademecum
diDINA D'ISA Il suo metodo è la seduzione e per raggiungere i suoi scopi non bada a mezzi. In cambio del successo (e di un bel po' di soldi) l'affascinante (trentenne) Alex s'impegna a trasformare qualsiasi fidanzato, marito o compagno in un ex. Nascondigli, intercettazioni, false identità e un sorriso irresistibile, tutto va bene purché serva a coronare i suoi obiettivi. Nessuna donna alla fine può resistergli. Ha l'animo dello scavezzacollo ma riesce a rendere consapevoli le donne che la loro relazione (qualunque essa sia) non può durare. I suoi strumenti professionali spaziano dalla seduzione più classica alla menzogna, dall'audacia alla parlantina, sa travestirsi, parlare più lingue, ballare come Patrick Swayze in «Darty Dancing» e cucinare come un vero chef. Unico veto, non lasciar mai soffrire una donna (a causa di un altro). Il suo charme è talmente apprezzato che riesce a fare di un hobby un mestiere, tanto da mettere su una società con la sorella e il cognato in grado si soddisfare qualsiasi clientela. Dei genitori vogliono salvare la propria figlia innamorata di un imbecille da un destino infausto? Oppure, una sorella si è appena fidanzata con un bruto? O, magari, c'è un'amica da salvare perché ha perso la testa per un bastardo? Ecco che arriva Alex Lippi (il seduttivo Romain Duris) alias «Il Truffacuori» del film di Pascal Chaumeil, dall'11 febbraio distribuito nelle sale da Lucky Red. La sua carriera da Don Giovanni del terzo millennio non vede soste finché non si trova alle prese con «l'operazione Juliette». Lei (Vanessa Paradis, la bella moglie di Johnny Depp) è incantevole, distinta e sportiva, ma pronta a sposarsi entro 10 giorni. E al contrario di qualsiasi previsione, la languida e «coatta» Juliette (con un passato da spy story) gli resiste, non lascia trasparire tracce di debolezza, anche perché non vuol saperne di avere una guardia del corpo alle calcagna, soprattutto se magra come un grissino. I tentativi di seduzione inizieranno con un roquefort trangugiato al mattino, tra valzer di Chopin e romantici brani (come il leggendario pezzo degli Wham «Wake me up before you go go»), fino al memorabile ballo di Patrick Swayze. Romain Duris passa con disinvoltura dal look latino americano (capelli lunghi, folti e barba incolta) all'aspetto (credibilissimo) di un seduttore senza scrupoli con l'amore per la battuta, istrionico e camaleontico. Insomma un mascalzone latino (o se preferite un bastardo rubacuori) abilissimo nel rovistare all'interno della più chiusa psicologia femminile, alla ricerca di quel lato debole che farà puntualmente cadere le donne ai suoi piedi di finto innamorato. Così, il Truffacuori, autentico Don Giovanni (interessato più al numero di conquiste che non alla, seppure fugace, passionalità verso il mondo femminile coltivata dal gaudente Casanova) impara a spignattare dietro ai fornelli, a pattinare sul ghiaccio o a cantare uno spiritual per scaldare l'atmosfera. La commedia è vivace come un frisson danzante. Il trio addetto al fallimento degli amori in erba innesca reazioni a catena imprevedibili e divertenti. Tra scenari romantici, baci sfiorati, dune sabbiose sorvolate da uccelli libranti in cieli infiniti, ecco la commozione (puntuale) di lei e la frase choc (di lui): «Tu meriti di più». Il successo è assicurato, come il perfetto risultato di un equazione matematica, dove il coefficiente (maschile) diventa il moltiplicatore assoluto.