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Lei è una punk ribelle cresciuta nei sobborghi del New Jersey

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Inuna suite grande come un appartamento si spoglia. Il principe contempla il suo corpo nudo: lei ha 18 anni, lui la compera. Lui è l'uomo più ricco del mondo. Così, in una favola molto terrena e non sempre romantica, si sviluppa «Le mie notti nell'harem» di Jillian Lauren (Sperling&Kupfer, PAG. 306), un libro divenuto un caso editoriale internazionale. Al punto di trasformarlo in un bestseller istantaneo negli Stati Uniti dove ha suscitato scandalo e innescato infuocati dibattiti. Jillian, nella sua vita sregolata costellata di eccessi, non si fa scrupoli quando le viene proposto un lavoro misterioso: l'unica cosa che sa è che il compenso è da favola. Presto scopre di essere destinata a far parte dell'harem del principe Robin, fratello minore del Sultano del Brunei. Ma, fra telecamere nascoste e telefoni sotto controllo, la sua vita e quella delle moderne concubine si trasforma in un claustrofobico reality show, in cui, fra colpi bassi e feroci invidie, le ragazze si affrontano in una sensuale lotta per conquistare il posto di favorita.

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