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Tutti contro il Grande Fratello

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diCARLO ANTINI La protesta contro il Grande Fratello si muove su Internet. Dopo l'ennesima bestemmia in diretta tv, si moltiplicano i messaggi e i post dei telespettatori indignati. E non solo su siti e blog privati ma perfino sulla pagina Facebook del reality di Canale 5. Basta fare un giro online per rendersi conto che sono gli stessi fan del programma a prendere le distanze. In un messaggio scritto da Elena sulla bacheca del Grande Fratello ieri si leggeva: «Ma io non so voi ma cos'è questa mania di bestemmiare? Un nuovo virus? Ma un po' di buone maniere no?». C'è anche chi metteva in guardia contro la degenerazione della situazione nella casa. Come Ambra che aggiungeva: «Una bestemmia è senz'altro un fatto grave anche perché prima di entrare ti fanno firmare il regolamento dove è ben specificato ciò. Però anche tutte queste urla, parolacce e aggressioni verbali devono essere in qualche modo fermate». Senza mezzi termini John: «È un'edizione assurda, con concorrenti altrettanto assurdi, maleducati, provocatori incalliti, presuntuosi». Fabrizio poi si rivolgeva direttamente agli autori del reality show: «Da genitore mi domando: ma il vostro programma che è seguito da un gran numero di adolescenti, secondo voi avendo all'interno determinati atteggiamenti da parte dei concorrenti è un programma che dà il buon esempio? La giusta educazione?». Valentina cadeva dalle nuvole dando voce a un sentimento diffuso: «No, anche lui ha bestemmiato...ma quest'anno non se ne può più! E pensare che mi stava anche simpatico!». Le dichiarazioni dei telespettatori fanno riflettere perché arrivano da chi il programma lo segue giorno per giorno, in molti casi ora per ora. Come Sofia che si sfoga: «Ma non c'è più contegno in questa casa! Solo bestemmie e parolacce! Che esempi di vita! È davvero inaccettabile!». Nel frattempo è arrivata anche la netta presa di posizione del quotidiano «Avvenire». Sul giornale della Cei un giudizio che non dà spazio a ripensamenti: «Non ci sono più alibi - si legge - Non ci sono più scuse. Il Grande Fratello è arrivato a fine corsa. È finito. All'estero l'avevano già capito tempo fa. E infatti l'hanno chiuso. In Italia, no». E più in basso: «È il segno di una precisa selezione fatta verso il basso. E il risultato è una tv indegna, non più tollerabile. Il Grande Fratello è finito: mandate tutti a casa». Le associazioni dei consumatori hanno le idee altrettanto chiare e, nei giorni scorsi, si sono appellate anche alla Costituzione. La domanda che ci poniamo (e che finora è rimasta senza risposta) è se non sia il caso di ripensare i criteri di selezione dei concorrenti. Non è pensabile che una trasmissione che va in onda in prima serata porti sullo schermo personaggi di questo tipo. E non è giustificabile chi delega tutto al giudizio dei telespettatori dicendo: «Noi i laureati li scegliamo. Poi, però, è il pubblico che li manda a casa». Favorevoli o contrari, oggi la televisione è il luogo dove si modellano i comportamenti, spesso anche le opinioni. I giovani vivono i protagonisti del piccolo schermo come modelli da seguire e inseguire. Di questo devono essere ben consapevoli gli autori. È inammissibile continuare a trincerarsi dietro lo specchietto dell'audience. Un falso mito che può ritorcersi contro in un batter d'occhio. Con un po' di ironia, vorremmo pensarla come Luca, che sulla pagina Facebook del Grande Fratello chiude il cerchio: «Basta con questa gente che bestemmia. Buttateli nel tugurio». Oppure come Mara che, senza peli sulla lingua, suggerisce: «Fatela benedire sta casa!». In fondo come darle torto?

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