Velasquez e le signore Anni Venti
RobertaMaresci La moda fa fagotto. Almeno quella di Marella Ferrera, che domenica (ore 13,30) al S. Spirito porta in passerella abiti patchwork cuciti con cento centrini, intimo vintage, veli da preghiera e un corredo appena uscito dalla truscia. Avete presente il fagotto col tovagliolo in cotone legato ai quattro lembi, con cui partivano i nostri nonni a cercar fortuna in America? La stilista l'ha aperto per tirarne fuori un guardaroba estivo sexy. Mettendo in scena la sensualità siciliana fatta di un candore accecante, come i muri assolati dei paesi mediterranei nella canicola estiva. Risultato verista anche per Nino Lettieri che, domenica (ore 16), mette in scena una collezione dominata dal nero assoluto, rosa e bianco. Ma è nel matrimonio con i tessuti, come la tripla organza, georgette, chiffon, shantung e satin, che la creatività esplode. Elevandosi negli stampati a fasce verticali e orizzontali in black&white. Venti proposte: dai tailleurs giacca-pantaloni ai ballon, cedevoli alle rouches e agli accessori. Il capolinea, davanti una sposa austera e regale in abito di pizzo chantilly ricamato con micro paillettes trasparenti. E chi vuole perdersi nell'eleganza, ne troverà da vendere nella collezione di Camillo Bona che sfila lunedì (ore 19). Lo stilista si ispira alle tele di Velasquez. Sull'invito mani di sarta che ricordano la famosa opera del pittore spagnolo «La cucitrice».