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«Riapriremo gli atelier»

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diKATIA PERRINI «Non potrei vivere in nessu'altra città che non sia Roma, mi dà una tale energia creativa, trovo ispirazione in ogni angolo». È un amore totale quello che lega Silvia Venturini Fendi alla sua città. Un amore tale da spingerla ad accettare la presidenza di AltaRoma, (il consorzio che organizza le sfilate capitoline di alta moda) nonostante i mille impegni, primo tra tutti quello con il marchio di famiglia (Silvia è la direttrice creativa degli accessori con la doppia F). Il suo sogno per Roma qual è? «Mi piacerebbe riaprire e portare al successo grandi marchi della moda che si sono persi. Penso a Lancetti, a Capucci che è il più grande di tutti, alle Sorelle Fontana e a Irene Galitzine. Intanto in calendario abbiamo una visita all'atelier di André Laug, un grande della moda che ha iniziato a Roma, città dove è nata la moda italiana e che oggi, con AltaRoma, torna a diventare la culla dei giovani». Qual è la vocazione di AltaRoma? «È quella di lavorare su pezzi di altissima qualità che escono dalle logiche dell'industria. Quasi piccole opere d'arte. In fondo quando una donna entra in atelier ha la possibilità di conoscere il creatore e di ispirarlo. La cliente così diventa anche la musa dello stilista. Tutto ciò è molto contemporaneo perché non possiamo competere con la Cina sul suo stesso piano. Noi abbiamo un plusvalore: i nostri maestri che realizzano pezzi che meritano di essere esposti in un museo». A proposito di museo... Da anni si parla di un Museo della moda ma nessuno è riuscito a realizzarlo. «Èun vero peccato perché gli archivi delle maison scoppiano e sono pieni di pezzi di storia che non aspettano altro che essere messi in mostra. Il museo porterebbe tantissimo lavoro alla città. E per me sarebbe un altro grande sogno che si avvera». Oggi, con un pre-opening, prende il via il calendario dell'alta moda. Quale degli eventi le ha dato più soddisfazione? «L'evento a cui tengo moltissimo è quello previsto oggi al Macro con la presentazione di A. I. (Artisanal Intelligence) Magazine. Con il numero zero del magazine AltaRoma diventa editore. Ogni sei mesi, su carta e sul web, la rivista sarà palcoscenico e vetrina per i giovani artigiani. Sbaglia chi pensa che si tratti di un lavoro antico. Oggi l'artigiano rispetta sì i canoni della tradizione, ma li reinterpreta in maniera contemporanea, anzi spesso avveniristica. Le botteghe sono risorse vive nel territorio, il nostro fiore all'occhiello. L'altro appuntamento a cui tengo è quello di lunedì alla Biblioteca Casanatense, un posto magico che conserva oltre mille manoscritti antichi, pezzi unici affascinantissimi. 42 talenti contemporanei hanno realizzato un pezzo unico. Le opere dei giovani saranno accostate agli abiti disegnati dai grandi stilisti che hanno fatto sognare, "prestati" dal guardaroba delle signore». Si è parlato dell'ipotesi Eur per le sfilate. «Già un primo assaggio dell'Eur lo avremo al Museo Pigorini in chiusura della manifestazione con l'appuntamento di interazione tra moda e arte: otto ricamatrici che compongono un'opera. L'Eur ha spazi fantastici, la sua natura è quella espositiva. Appena finiranno le sfilate farò un sopralluogo».

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