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Aprono i loro armadi le Muse dello charme

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Nelprezioso scrigno che custodisce gelosamente migliaia di manoscritti rari, stampe, quadri e antichi strumenti scientifici, lunedì (dalle 18 alle 21) e martedì (dalle 17 alle 20) si potranno ammirare le creazioni, intese come «unicum», di quaranta stilisti. Il progetto, già collaudato lo scorso anno, prende in esame un oggetto solo (un capo, un gioiello o un cappello) esaltando la creatività pura e «l'individualità stilistica ispirata sia dal passato che dal presente». Un cammeo, poi, accompagna l'operazione mélange tra vestigia del passato e nuove correnti estetiche. È un focus dedicato all'haute couture italiana, a cura di Sofia Gnoli dal nome «Out of the Time. Guardaroba di signora». Protagoniste, appunto, quelle Muse dagli anni Sessanta agli Ottanta che con il loro guardaroba e charme personale hanno trasformato lo stile italiano in un evergreen, lontano dalle volubilità della moda. In mostra quindici grandi abiti da sera presi dagli armadi delle regine dei salotti di quegli anni, firmati dalle maison più prestigiose come Capucci, Carosa, Forquet, Lancetti, Sarli, Valentino, etc. Dall'abito tutto strass e pailletes, dei ruggenti anni Ottanta, realizzato da Valentino per Marella Agnelli al Capucci incrostato da rose di seta per la duchessa Nicoletta di Serracapriola. Oppure il Sarli in chiffon ciclamino indossato dalla marchesa Frescobaldi al ballo Odescalchi. Ci sarà più tempo per visitare un'altra mostra firmata Sofia Gnoli. Si tratta di «Fernanda Gattinoni, Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere» al Museo Boncompagni Ludovisi di Via Boncompagni 18 (si può gustarla in pillole anche a Palazzo Valentini) che aprirà il 28 gennaio e chiuderà i battenti il 28 febbraio. Un tuffo nella storia dell'illustre atelier romano che negli anni Quaranta divenne una meta fissa del jet set internazionale di passaggio nella Capitale. Fernanda Gattinoni è stata la sarta prediletta delle più belle, ricche e famose dell'epoca. Tra le sue clienti più affezionate, stelle del cinema, ambasciatrici e first ladies. La mostra riallaccia i fili di questi rapporti, spesso suggellati da una sincera amicizia, che ormai sono entrati nella storia del costume. Evita Peron, Claire Luce, Anouk Aimée, Ingrid Bergman, Audrey Hepburn, Kim Novak, Anna Magnani, Lana Turner e Monica Vitti, sono state habituè di madame Gattinoni. La mostra è dedicata a loro. Della Bergman ci saranno anche gli abiti di scena di «Europa 51» (1952) e «Fiore di Cactus» (1969). Della Magnani la collezione di micro-robe noires personali. Una sezione speciale sarà dedicata a Audrey Hepburn che «tradì» Givenchy per la Gattinoni. In mostra anche gli abiti dello stile Natascia che indossò durante il film «Guerra e pace».

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