Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Gallina vecchia fa buon audience

default_image

  • a
  • a
  • a

Èil caso della Corrida, arrivata sabato scorso alla terza puntata dell'edizione 2011. La trasmissione dei «dilettanti allo sbaraglio» arriva da lontano. La ideò Corrado nel '68, quando alcuni dei tromboni che siedono oggi in parlamento in giacchetta di cashmere, tanto per rendersi conto del salto temporale, deliravano di dittatura del proletariato dimenandosi in strada con addosso un giaccone bruttissimo chiamato eskimo. Una rivoluzione del '68: la nascita di un programma radiofonico diverso. Andava in onda più o meno all'ora di pranzo, l'ascoltavano tutti avvitando forchettate di pasta al sugo e facendo scarpetta con pezzi di rosetta croccante. Tra i concorrenti c'erano l'imitatore di uccelli, la tromba umana, il grande tenore (che ovviamente non sapeva cantare). «Senti che campana questo!», ci si diceva in famiglia tra una sorsata di acqua gasata con l'Idrolitina e un boccone di carne Montana. La Corrida «solo voce» sarebbe durata fino a tutto il '79. Poi sarebbe decollata quella in video, sempre con Corrado e l'indimenticabile Maestro Pregadio. E oggi il format (ma allora nessuno sapeva che si chiamava così) ancora dura e regala lo scettro del sabato sera a Flavio Insinna e, non dimentichiamola, a Antonella Elia, regina di tutte le vallette, che ha partecipato al programma in più di un'edizione condotta da Corrado. Questo mentre i programmi freschi freschi, quelli inventati oggi, fanno pessime figure. Giusto pochi giorni fa ha dovuto chiudere i battenti «Stasera che sera» con Barbara D'Urso. Pochi ascolti, molte polemiche. Mediaset ha preferito tirare i remi in barca. Ma il problema qual era? Aldo Busi? La D'Urso? Il povero Cecchi Paone, precipitato da un programma cult come «La macchina del tempo», allo sconclusionato talk show? Ma no, il problema vero è che dietro a «Stasera che sera» non c'era un'idea. Quelli sì sembravano «dilettanti allo sbaraglio». Dietro alla Corrida, invece, che da oltre un quarantennio miete successi, c'erano le idee di Corrado e del fratello regista Riccardo Mantoni. E le buone idee funzionano con Corrado, con Gerry Scotti e con Flavio Insinna.

Dai blog