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«Elevazione» e l'ideale dell'arte per l'arte

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Vattenelontano da questi miasmi ammorbati; va' a purificarti in un'aria superiore. E bevi, come puro e divino liquore, il fuoco chiaro che riempie gli spazi incontaminati. Alle spalle le noie e i vasti affanni che gravano col loro peso l'esistenza brumosa, felice chi può sul colpo d'ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e chi ha pensieri come allodole al mattino al cielo libero sgorgate -e plana sulla vita, intende senza fatica la lingua dei fiori e delle cose mute. (Charles Baudelaire, da «I fiori del male»)

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