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Venezia nei disegni segreti di Palladio

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ÈAndrea di Pietro, meglio conosciuto come Andrea Palladio, vissuto nel Cinquecento, architetto, teorico dell'architettura e scenografo italiano del Rinascimento, fortemente influenzato dall'architettura greco-romana, Vitruvio in primis, una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale. Palladio fu anche il più copiato tanto che l'imitazione del suo stile diede origine al «palladianesimo», un movimento destinato a durare per tre secoli. Oltre alle tante opere realizzate, Palladio ha lasciato molti schizzi su quelle che avrebbe voluto fare. Quei disegni, che non divennero mai realtà in laguna, vengono adesso pubblicati in un libro: «Andrea Palladio, Unbuilt Venice» (Lars Müller Publishers, pag. 208) di Antonio Foscari, architetto e professore all'Università Iuav di Venezia, membro del consiglio di amministrazione del Louvre. Nella minuziosa ricerca del professor Foscari la vera scoperta è l'importanza e l'imponenza delle architetture non religiose che Palladio avrebbe progettato e pensato per Venezia: una piazza, il ponte di Rialto, un immenso convento della carità, e numerosi palazzi che, se realizzati, avrebbero cambiato in modo radicale l'aspetto della città lagunare, dopo aver profondamente cambiato il territorio rinnovando il concetto di «casa di campagna» con le sue rivoluzionarie ville perché aperte, con porticati e logge simbolo di un rinascimento deciso ad abbandonare gli imponenti castelli chiusi tipici del Medioevo. Un tipo di villa che piacque molto negli altri Paesi europei, dall'Olanda alla Gran Bretagna fino ad arrivare in America, dove lo stile palladiano fu ripreso per case private ed edifici pubblici, compresa la nota White House di Washington. L'autore, studiando i misteriosi disegni, ricostruisce il progetto elaborato per un radicale restauro del Palazzo Ducale della repubblica di Venezia dopo l'incendio, che alla fine del 1577 lo aveva in buona parte distrutto. Probabilmente, se il Palazzo avesse assunto la forma delineata da Palladio, la vita del grande architetto si sarebbe conclusa con un'opera degna della sua intensa attività creativa e sarebbe divenuta un caposaldo dell'architettura rinascimentale italiana. Nessun mistero, secondo Foscari, sulla mancata progettazione del Palazzo Ducale: pestilenza e guerra contro l'impero Ottomano, terminata con la guerra di Lepanto, vuotarono le casse e non fu possibile dar vita alle idee innovative del Palladio. I mancati progetti, comunque, nulla hanno tolto alla fama del grande architetto italiano, padre dell'architettura americana.

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