Di Gregorio e la satira di Albanese vanno all'assalto di Berlino
Quellocon protagonista Cetto la Qualunque, ovvero Antonio Albanese nei panni del politico e ideologo «du pilu», nel film di Giulio Manfredonia «Qualunquemente» (sezione Panorama) e l'opera seconda di Gianni Di Gregorio (pluripremiato al Festival di Venezia 2008), «Gianni e le donne» (sezione Special) nelle sale dall'11 febbraio distribuito da 01. La Berlinale aprirà con un western d'autore come «True Grit» dei fratelli Coen, remake de «Il Grinta», mentre sono 16 i titoli che si contenderanno l'Orso d'oro e quattro i fuori concorso. In gara sei film europei tra cui quello ungherese di Bela Tarr, «The Turin Horse» e l'unico lungometraggio francese, quello d'animazione in 3d «Les Contes de la nuit» di Michel Ocelot. Ci sarà poi il film dell'austriaco Wolfgang Murnberger «My Best Enemy», «Unknown» di Jaume Collet-Serra con Liam Neeson, Diane Kruger e Bruno Ganz, «Les femmes du 6éme étagè» di Philippe Le Guay con Fabrice Lucchini e Carmen Maura. Non mancherà un omaggio al cinema iraniano, con un film in concorso, «A Separation» di Asghar Farhadi e la presentazione di «Offside» dei Jafar Panahi (premiato a Berlino nel 2006 con l'Orso d'argento). Tra gli altri eventi speciali il documentario di produzione Usa in 3d «Cave Of Forgotten Dreams» di Werner Herzog. Oltre ai quattro i titoli americani, «Margin Call», diretto dall'esordiente J.C. Chandor e con Kevin Spacey e Paul Bettany e «The Forgiveness Of Blood» di Joshua Marston (che sarà ditsribuito in Italia da Fandango), «The Future» di Miranda July oltre al film «True Grit» dei Coen che apre il Festival. Cinque i film tedeschi: «Almanya - Willkommen in Deutschland» di Yasemin Samdereli, «Schlafkrankheit» di Ulrich K'hler, «Unknown» di Jaume Collet-Serra, «If not us, who?» di Andres Veiel e l'atteso documentario in 3d di Wim Wenders dedicato a Pina Bausch. «Ho sempre saputo di Berlino come di una manifestazione rigorosa e sono felice - ha detto Di Gregorio - che ci sia posto per una commedia come la mia che parla di uomini e donne, mariti e mogli, nonne e nipoti che si muovono con una certa confusione nei quartieri di Roma, la mia città». Din. Dis.