Quegli sposini sommersi dalla retorica

Ancoraun numero zero per la rete ammiraglia (dopo «Adamo&Eva», «Il Pubblico da Casa» e «24 Mila voci») che stavolta non decolla a causa di un format troppo prevedibile e noioso. Gli sposini (tanto tradizionali da apparire fantascientifici) sbandierano il loro amore, sfidandosi in una serie di gare nostalgiche e anacronistiche, tra dire, fare, baciare, lettera, testamento. Le cinque coppie in gara contavano per giunta sull'aiuto dei familiari, sempre dimostrando di essere affiatati, innamorati e pronti a fare il grande passo. La solita giuria di vip (composta da una insolitamente apatica Stefania Sandrelli a fianco del silensioso compagno Giovanni Soldati e da un Capparoni senza verve) decideva di volta in volta quale coppia salvare, fino alle due prescelte per il rush finale in corsa verso il sospirato (e fantozziano) premio: un edulcorato viaggio di nozze. I promessi sposi rappresentavano l'apoteosi della retorica, totalmente privi di autoironia: c'era la coppia che si è innamorata in un villaggio vacanze, due napoletani, una segretaria con il suo capo e così via, con le uniche varianti che rievocavano amori nati su Facebook e sui blog. Mentre i due presentatori non riuscivano a staccarsi dalla scaletta, quasi fosse il loro leggio sull'altare. Marco Liorni, storico inviato de «Il grande Fratello» per ben 7 edizioni, è riapparso un po' polveroso in video resuscitando dai microfoni di Rds. L'incantevole fatina Georgia Luzi, conosciuta al grande pubblico grazie a «I raccomandati» con Pupo e alla scorsa edizione di «Unomattina Estate», accanto a Liorni perdeva la sua deliziosa sagacità, rivelandosi una bella bambolina smarrita tra le bomboniere. Il risultato era una sorta di tenera forzatura applicata al più classico dei varietà. «Perfetti Innamorati» è tuttavia riuscito a superare nella sua realizzazione il livello televisivo di «Adamo ed Eva», che però a Natale ha superato i 4 milioni e il 17% di ascolti, mentre lo show della coppia Liorni-Luzi si è fermato a 2.927.000 telespettatori con uno share del 10,97%.