IL GIRADISCHIa cura di Stefano Mannucci
Kelly"Love letter" (Jive/Sony) Non è che sia proprio uno stinco di santo: una volta fu denunciato dalla moglie per averla picchiata a sangue, un'altra fu accusato di aver fatto sesso con una tredicenne. È la vita turbolenta di R. (sta per Robert) Kelly, candidato pressoché unico al titolo di re del soul, lasciato vacante sin dalla morte di Marvin Gaye, molto tempo fa. Kelly ha cercato di prendersi definitivamente lo scettro un mese fa, quando è stato pubblicato il singolo "When a woman loves", una ballata dalla confezione sfrontatamente retrò, una di quelle che avrebbero potuto cantare Percy Sledge o Sam Cooke negli anni Sessanta, gola piena e cuore spezzato. Ma questa tentata da Kelly non è una pura operazione nostalgia: nel cd c'è tutta l'esperienza di un artista navigatissimo, che ha firmato nove album, si è guadagnato tre Grammy Awards, e ha scritto canzoni per Michael Jackson o Celine Dion. "Love letter" suona proprio come ci si aspetterebbe da una produzione patinata, con brani che scorrono uno via l'altro, morbidi, accattivanti e sexy, al livello più alto della black music contemporanea. Un disco perfetto per farci l'amore: compratelo, poi procuratevi ostriche e champagne. Voto 3 e mezzo/5