di ANGELA PELLICCIARI Questa volta il papa ha inviato in missione famiglie.

Lacui lingua non conoscono. Pazzia? La Chiesa ha una missione che ha dell'incredibile: i cristiani annunciano che la morte è vinta dalla risurrezione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, morto in croce perché noi non morissimo più. Questo messaggio di felicità al di là dell'immaginabile, che incarna una speranza molto superiore a qualsiasi aspettativa avessimo potuto concepire nei nostri sogni più arditi, quando raggiunge il cuore di un uomo, lo trasforma. Perché lo rende libero dalla paura. Da quella paura della morte che condiziona tutte le nostre scelte. Il cristianesimo rende liberi. Toglie il peso dell'oppressione del peccato, cioè della lontananza da Dio. E questo, quando succede, si vede. Come si è visto ieri in Vaticano quando Benedetto XVI ha inviato 280 famiglie del Cammino neocatecumenale in tutte le regioni del mondo (altre 600 erano già state inviate nel corso degli anni a cominciare dal 1989). Nato alla fine degli anni '60 in Spagna su ispirazione dello Spirito Santo che ha suggerito a Kiko Argüello e Carmen Hernandez di formare piccole comunità a modello della Famiglia di Nazaret, il Cammino è cresciuto come un fungo. Adesso è presente in 120 nazioni, ha dato vita a 78 seminari diocesani, i Redemptoris Mater, seminari missionari composti da giovani provenienti da tutte le parti del mondo, ha più di 4.000 donne nei monasteri di clausura. Il Cammino è una realtà giovane e fresca. I fratelli delle comunità, per gratitudine a Dio, vanno ovunque per annunciare quello che gratuitamente hanno ricevuto: una vita risanata dalla predicazione evangelica. Di fatto sono gli unici che contendono ai testimoni di Geova ed ai protestanti la predicazione porta a porta. Negli ultimi anni Kiko e Carmen hanno inventato una novità radicale nella storia della Chiesa: la missione per comunità. Sono così nate le "comunità in missione" e la missione "ad gentes". Nei luoghi più scristianizzati dell'Occidente, quelli in cui nessuno sa più nulla di Gesù, di Maria, del peccato, della salvezza, della vittoria sulla morte, della bellezza di una vita casta, lì dove non ci sono chiese, dove le chiese sono passate all'islam o dove sono semplicemente destinate ad altro uso, lì, su invito del vescovo locale, 3 famiglie, un presbitero col suo socio (un giovane la cui vocazione è l'evangelizzazione), due donne, formano una comunità che cerca casa, cerca lavoro, e predica. Tutti i giorni per le strade ed in qualsiasi luogo di pubblica aggregazione. Una cinquantina di persone che vivono in funzione dell'annuncio. Cinquanta? Sì, perché ognuna delle tre famiglie ha in media 10 figli. Ieri, in Vaticano, questa armata cattolica allegra e santa, è stata accolta dal successore di Pietro i cui dicasteri hanno appena approvato il "Direttorio catechetico del Cammino neocatecumenale". Quanto profetizzato da Giovanni Paolo II che, nel 1985, invitava a tornare al "primissimo modello apostolico" di evangelizzazione, è diventato realtà.