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«Vi presento i nostri» Con Weitz, Stiller e la Streisand tra flamenco e gag demenziali

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Quattroanni dopo, in "Mi presenti i tuoi", Jack, con la moglie, andava in Florida per conoscere i genitori di Guy, ribattezzato Greg. Naturalmente, sia nella prima puntata sia nella seconda, succedeva di tutto, nelle cifre più smaccate della comicità demenziale. Oggi eccoci alla terza puntata. Il regista, questa volta, che nelle prime due era Jay Roach, è adesso Paul Weitz, quello, per intenderci, di "American Pie", ma gli interpreti, magari con qualche annetto in più, sono sempre gli stessi: Ben Stiller nelle vesti di Greg, Robert De Niro in quelle del suocero, Dustin Hoffman e Barbra Streisand in quelle dei consuoceri. Con una novità, che adesso ci sono anche due gemelli (i "nostri" del titolo), ma hanno spazi limitati perché al centro, più di prima, c'è il dispotico Jack Byrnes che oltre ad impicciarsi in tutto quello che si fa in casa del genero e della figlia, comincia a sospettare il primo di adulterio, a torto, certo, ma con molte apparenze sul punto di dargli ragione. Come in tutte le farse che si rispettino. Si procede così su quella strada, fra un continuo rinnovarsi di equivoci, di contrattempi, di sorprese, richiamando in servizio personaggi già visti nelle altre puntate, caricandoli ulteriormente di colori vistosi e accettando battute con vari doppi sensi, a cominciare come sempre dal cognome di Greg che, in inglese Fokker, diventa Fotter nella versione italiana. Ben Stiller, in mezzo, non si allontana dal modello fin qui seguito, occhi sbarrati, mimica stralunata, nessuna misura nei gesti e negli accenti. Robert De Niro si diverte e diverte soprattutto con una serie di inedite smorfie che solo lui può permettersi, anche se, di fronte, Dustin Hoffman arriva a ballare un frenetico flamenco e Barbra Streisand, al suo fianco, esaspera al massimo i colori della svitata. Questi però sono i toni cui il film tendeva ed è logico che i suoi protagonisti, nonostante la loro fama, si adeguino stando al gioco. I toni seri alla prossima.

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