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La fantascienza diventa una bufala La Nasa consegna gli anti-Oscar

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Afatica, ma avevano resistito. Quando, però, sul grande schermo è apparsa la pioggia di neutrini non ce l'hanno fatta più. E sono scoppiati a ridere. Gli scienziati della Nasa hanno aspettato più di un anno ma alla fine hanno decretato il loro verdetto inoppugnabile: il premio anti-Oscar per il film meno scientifico l'ha vinto «2012» di Roland Emmerich. E c'è poco da ridere. Gli scienziati sono pronti a giurare che film campioni d'incassi come questo hanno enormi conseguenze sulle persone comuni. «Questa pellicola ha avuto effetti terribili - assicura Donald Yeomans, che lavora nel Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California - Abbiamo dovuto mettere una pagina speciale sul nostro sito per rispondere a tutte le domande che abbiamo ricevuto. Non era mai successo prima». Ma che cosa ha fatto Emmerich di così poco credibile? A parte le bislacche teorie sui neutrini, chi non ricorda la scena dell'aereo che si infila in mezzo ai grattacieli che crollano e si salva per qualche decimo di secondo? Eh su, via. La risata è inevitabile. Gli scienziati americani vanno giù pesante. È mai possibile che, per giustificare i cataclismi che devastano la Terra, Emmerich scomodi proprio il neutrino, la più innocente delle particelle? «Dovendo fare un danno non sceglierei certo il neutrino - spiega Lucia Votano, direttrice dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Questa particella ha così poche interazioni con la materia che per vederne poche decine al giorno serve un macchinario da 1800 tonnellate». E invece è proprio una tempesta di neutrini a scatenare l'improbabile fine del mondo. Più che l'anti-Oscar, Emmerich meriterebbe il «Tapiro d'oro», visto che il suo nome circola anche per un'altra nomination: le incredibili avventure di «The day after tomorrow». In quel caso gli effetti del riscaldamento globale vengono esagerati e concentrati in un periodo di tempo troppo piccolo per essere presi sul serio. Grasse risate, insomma. I cervelloni della Nasa hanno stilato l'amena classifica durante una cerimonia semi-seria a Pasadena. E che dire della clonazione di Arnold Schwarzenegger ne «Il sesto giorno»? In poche ore quello che sarebbe diventato il Governatore della California viene «raddoppiato» con tanto di duplicazione dell'accento. Esilarante. Nella top ten c'è anche «The Core», film di Jon Amiel del 2003, in cui il nucleo della Terra smette di girare. E gli scienziati se la ridono a crepapelle. Non tutta la fantascienza vien per nuocere, però. Applausi per l'attendibilità a tre grandi classici del genere come «Gattaca», «Blade Runner» e «Metropolis», giudicati ottimi nell'ipotizzare un futuro plausibile. Certo, bisogna chiamarsi Ridley Scott o Fritz Lang ma il messaggio lanciato a Emmerich è chiaro: prima di girare il prossimo film faccia un giro dalle parti di Pasadena.

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