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E gli italiani scoprirono la passione per la Storia

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Insommasi vendevano, ma niente a che vedere con la narrativa, che per anni è stata la regina incontrastata delle classifiche. Da un po' di tempo però la saggistica sta riscuotendo un notevole successo e la storia (dopo le ricette di cucina) sembra essere uno degli argomenti più apprezzati. Andiamo a dare un'occhiata alle vendite dei libri: certamente lo storico più amato dal pubblico italiano è Alberto Angela che, valendosi della sua grande esperienza di divulgatore, ha realizzato due libri sulla storia di Roma antica apprezzatissimi. In classifica attorno al 14esimo posto dei libri più venduti c'è «Impero - Viaggio nell'Impero di Roma seguendo una moneta». Un po' più in alto, attorno alla novantesima posizione, resiste ancora il volume uscito tre anni fa: «Una giornata nell'antica Roma», pubblicati tutti e due da Mondadori, di quest'ultimo c'è anche la versione Oscar. Nella classifica dei saggi più venduti la parte del leone la fanno, vista la prossimità della ricorrenza del centocinquantenario, i libri sull'Unità d'Italia. Non sono però libri celebrativi, almeno non tutti, anzi, sono decisamente critici sul come, quando e perché si è realizzata l'Unità d'Italia. Troviamo così «La patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date)» di Carlo Fruttero e Massimo Gramellini, edito da Mondadori. Poi «Storia dell'Italia unita», di Alberto De Bernardi e Luigi Ganapini, Collezione storica Garzanti Libri, che analizza come l'esperienza unitaria abbia marciato verso il fascismo. Molto interessante, come sempre i suoi testi, il libro sull'argomento dello storico Giordano Bruno Guerri: «Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio», Mondadori, nel quale l'Unità viene vista come la conquista del Sud da parte del rapace regno piemontese. In classifica anche «Viva l'Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia», di Aldo Cazzullo, Mondadori, che difende strenuamente i valori della Resistenza e del Risorgimento e ci rassicura: noi italiani critichiamo tanto il nostro Paese, ma lo amiamo e gli siamo legati probabilmente molto più di quanto noi stessi pensiamo.

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