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Al cinema arriva la black comedy «Tamara Drewe» del maestro Frears

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Èl'unico argomento di cui so tutto»: con questa battuta bruciante si presentava Oscar Wilde, scrittore, poeta, commediografo e, volente o nolente, papà dell'umorismo inglese. Definire esattamente l'uomorismo inglese è un'impresa impossibile: basti sapere che Wilde, appunto il padre dell'uomorismo inglese, neppure era inglese, ma irlandese. E se si dà per inglese un irlandese ci si può attendere di tutto, da una risposta seccata a un pugno sul naso. E poi l'umorismo inglese è... tiepidamente umoristico, della stessa temperatura alla quale viene servita la birra nel Dorset. Sono considerati maestri del genere personaggi come Joseph Kesselring, autore della commedia «Arsenico e vecchi merletti». Kesselring era, naturalmente, newyorchese, mentre Frank Capra, che della commedia fece un famoso film nel '41, era nato in provincia di Palermo. Dell'Inghilterra nemmeno l'ombra. Forse anche per questo il pubblico ride. Insomma l'umorismo inglese spesso non è inglese e non è umoristico ma, al contrario della birra del Dorset, riscuote sempre un successo planetario. Arriva oggi nelle sale italiane «Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese», l'ultimo film di Stephen Frears, quello di «Eroe per caso», «Mary Reilly» e «Lady Henderson presenta». Insomma uno che di umorismo inglese ne capisce e, finalmente, ci ha fatto la grazia di nascere in Inghilterra, sempre che Leicester possa essere definita Inghilterra. Un film, «Tamara Drewe», che aggiunge, all'indefinibile mix definito umorismo inglese, di solito assolutamente casto, anche un pizzico di erotismo piccante. Insomma una rivoluzione, visto che l'unica apparente caratteristica di questo genere sembrava essere una certa frigidità. Tanto che è stata scritta, negli anni Settanta, ed ha avuto anche un certo successo, la commedia «Niente sesso siamo inglesi». A questo punto l'unica vera caratteristica dell'umorismo inglese, che ha come capostipite «L'importanza di chiamarsi Ernesto», commedia scritta da Wilde nel 1895, sembra quella di essere sempre sul punto di scomparire. Ma, quando ormai lo danno tutti per morto... ecco che appare un libro, una commedia, un film che dimostrano che è più vivo che mai. Fanno parte di questa continua resurrezione, ad esempio: Pelham Grenville Wodehouse, tra i massimi scrittori inglesi (attualmente ripubblicatissimo in Italia). Poi attori del calibro di Peter Sellers, ma anche Benny Hill e, tanto per citare qualcuno in vita, Rowan Sebastian Atkinson, per tutti Mr. Bean. Sempre che si possa definire «vivo» uno come Mr. Bean.

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