A Sanremo sepolcri e talenti
diSTEFANO MANNUCCI Lo venderanno come il «Festival dei cantautori», ma è il solito marmellatone. E c'è il serio rischio che ancora una volta a sbancare Sanremo sia qualche giovane prodotto del frullatore dei talent-show televisivi. Se dovessimo puntare un euro natalizio su chi vincerà, indicheremmo l'accoppiata Emma Marrone-Modà: la salentina che si è affermata nella scorsa edizione di "Amici", presterà la voce alla pop-band rivelazione dell'anno. La Rai ha ordinato una moratoria sul televoto, e se non ci saranno pastette sarà difficile impedire agli impuberi adoratori dell'una e degli altri di mandare sms a raffica nel momento topico per la canzone "Arriverà". Per la cucciolata della De Filippi sarebbe il terzo trionfo consecutivo, dopo Carta e Scanu, e del resto l'Ariston è ormai una pacificata dependance dello studione di Cinecittà, mentre le major discografiche gongolano: sono i ragazzini che permettono di ripianare i loro bilanci in perdita, mica i sepolcri imbiancati. Gli stagionati. Nel cast della 61ma edizione non mancano infatti le pellacce vizze: Morandi ha chiamato a raccolta gli amici del secolo scorso e così in gara ci ritroviamo il professor Roberto Vecchioni (la sua ultima partecipazione a Sanremo risale a 37 anni fa), e poi il derviscio rotante Franco Battiato, però a mezzo servizio nel brano del conterraneo Luca Madonia (illo tempore leader della band catanese dei Denovo). Al Bano minaccia di trascinare sul palco Michele Placido per raccontare la storia di "Amanda è libera", che non è una presunta assassina americana, ma una donna che ha subito una violenza. Luca Barbarossa placa le sue inquietudini accoppiandosi (artisticamente) con quella gnoccona di Raquel Del Rosario, moglie del ferrarista Alonso: la canzone si intitola "Fino in fondo" e i telespettatori si scateneranno in un profluvio di doppi sensi. Un altro non-giovane? Max Pezzali, ultracinquantenne con un pezzo chiamato significativamente "Il mio secondo tempo". Le carampane. Ma Patty Pravo? Ci azzardiamo a pronosticarne la vittoria dalla sua prima volta in riviera, quarant'anni fa. Poi la signora arriva, stona e si complica la vita, come accadde nel 2009. Stavolta eseguirà "Il vento e le rose", ma al massimo avrà una menzione d'onore. Quanto al ritorno di Anna Oxa, non se ne sentiva particolare esigenza: e anche qui occhio al titolo, "La mia natura d'uomo". Si farà surf sull'ambiguità, dai. Le talentine. Giusy Ferreri ha seriamente rischiato di tornare a fare la cassiera, dopo il boom di un paio di anni fa e il giallo del suo "no" al Festival 2010, dove la giustificazione era che la sua voce non si amalgamava con quella del partner, Mauro Giovanardi dei milanesi La Crus (che invece quest'anno partecipano per conto loro: sono gli "alternativi" del cast). Giusy, invece, ci riprova da sola prima che la casa discografica le imponga un altro triste disco di cover e classici. Se la dovrà vedere però con la rivelazione dell'XFactor di quest'anno, la magnifica romana Nathalie, la cui "Vivo sospesa" è un'altra seria candidata alla vittoria finale. Se vi avanza qualche centesimo dell'euro natalizio, puntate. Ah, a proposito del talent di Raidue: in competizione avremo l'ex giudice Anna Tatangelo con un "Bastardo" presumibilmente non dedicato al suo Gigione D'Alessio, che mobiliterà la Campania e il Lazio per farla televotare. Povera patria. Non si sono ancora spente le polemiche sulla serata di giovedì 17, quando si omaggerà l'Unità d'Italia (senza "Giovinezza", ovvio), ed ecco il tributo alla Bandiera dello stralunato Tricarico con "3 colori". Diventerà un inno sicuro a sinistra e dintorni. Invece Davide Van De Sfroos, il rocker comasco cocco dei leghisti, punterà sul dialetto laghèe per "Yanez". Esotico fino in fondo. Trombati. Dice il saggio Morandi: «Non immaginavo fosse così impegnativo organizzare Sanremo». Infatti non è andata a buon fine la sua richiesta alla Rai per far concorrere i Pooh, mentre tra gli esclusi eccellenti spicca Giorgia (aveva un pezzo firmato da Tiziano Ferro), e si è persa traccia di Vinicio Capossela. Non vedremo neppure il supertrio Ruggeri-Elio-Niccolò Fabi, o le star giovanili Alessandra Amoroso, Nina Zilli e Loredana Errore. Ah, e neanche Ivana Spagna od Orietta Berti. Quando è troppo è troppo.