«Facciamo ridere a crepapelle senza parolacce e donne nude»
Esoprattutto senza mostrare un Natale consumistico: i regali devono essere mirati secondo le esigenze interiori delle persone». Questo il must del cinepanettone atipico firmato da Aldo, Giovanni e Giacomo, diretto da Paolo Genovese e da venerdì distribuito in 650 sale da Medusa. «La banda dei Babbi Natale» racconta la storia di tre uomini particolari - un veterinario bigamo con 2 compagne (Giovanni Storti), un medico ossessionato dal ricordo della moglie morta (Giacomo Poretti) e un disoccupato con il vizio del gioco (Aldo Baglio) - colti apparentemente in flagranza di reato mentre, vestiti da Babbo Natale, scalano un palazzo per entrare in un appartamento. Il trio finisce in commissariato per essere interrogati da un commissario (Angela Finocchiaro) irritato di dover passare la notte di Natale con i tre sospetti e il suo aiutante (Giovanni Esposito). Nel cast, con Giorgio Colangeli, Antonia Liskova, Sara D'Amario, Silvana Fallisi (compagna di Aldo sul set come nella vita), anche Mara Maionchi, nel ruolo dell'odiosa e burbera suocera del Casanova Giovanni, che alla fine riesce a conquistare persino il commissario donna. Nella commedia, politicamente scorretta, stavolta l'umorismo prende di mira gli animali maltrattati (per finta). «Nel film lancio in aria un barboncino perché odio gli animali, per il mio divertimento abbiamo ripetuto la scena 14 volte...Scherzi a parte, il mondo è pieno di sciocchi e spero proprio che non ci sia qualche pseudo-animalista che si lamenti», spiega Storti. Mentre Giacomo Poretti racconta come è riuscito ad avere per il film una canzone inedita di Mina: «Il nostro produttore Paolo Guerra ha chiamato Massimiliano Pani, figlio di Mina, per chiedergli di poter usare una sua vecchia canzone nel film. Così abbiamo saputo che Mina si è molto divertita con i nostri spettacoli e che era disposta a darci persino una suo brano nuovo».