Solo i sentimenti salveranno la famiglia
Unricco cast interpreta una famiglia borghese di professionisti (il padre è Ennio Fantastichini, la madre Daniela Giordano, i figli Paola Cortellesi, Claudio Santamaria, Lorenzo Balducci e Alessandro Speruti). In casa si respira una vita armoniosa e tranquilla finché il lutto per la morte del figlio più piccolo, sconvolgerà gli equilibri e la famiglia si dividerà. Ciascuno cercando un affetto e un calore da un'altra parte, attraverso nuovi incontri e diverse esperienze. Mentre «La meglio gioventù» rifletteva i fermenti politico-sociali di un'Italia borghese, stavolta Tavarelli mette in luce il riverbero esistenziale e psicologico di un ceppo familiare piuttosto riconoscibile. «La famiglia - ha spiegato Tavarelli è al centro della storia sia dal punto di vista esistenziale, sia da quello tradizionale che assorbe affetti, quelli che costruisci nel corso di una vita. Mentre nell'ultima parte vediamo la nascita di una famiglia allargata, una famiglia che vive di sentimenti più che di tradizioni. Inevitabile in questo cambiamento il confronto dei vari personaggi rispetto a tematiche scottanti e attuali, quali l'omosessualità e l'immigrazione. Cinque o sei anni fa l'Italia era molto diversa, ma oggi non si può più prescindere da queste problematiche. Anche la politica fa la sua parte: ma non quella dei politici, bensì una politica fatta da ognuno di noi, attraverso gesti e comportamenti. Non ci sono slogan né di destra né di sinistra, non c'è il Palazzo del potere, ma la società civile, fatta di coloro che magari mettono in una busta 20 euro per l'Aquila». Ispirato al romanzo di Emily Dickinson, co-prodotto da Angelo Barbagallo con la Francia «Le cose che restano» sono «quelle che fa o pensa ognuno di noi, le cose in grado di mutare anche la vita degli altri. Uno dei personaggi (interpretato da Lorenzo Balducci) cambia ad esempio la vita di un'immigrata e anche la sua partendo semplicemente da un gesto umile, le offre una mano per risolvere i suoi problemi con generosità e spontaneità. In questo gesto è racchiuso tutto il senso del film - ha concluso Tavarelli -Aiutando gli altri aiuti te stesso, non tanto dal punto di vista strumentale perché ti senti migliore e più buono, ma perché le persone sono una grande risorsa». Din. Dis.