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L'ultimo maestro dell'alta moda

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diKATIA PERRINI Due volte l'anno, quando i riflettori erano tutti puntati su di lui, se ne stava in disparte. Schivo. Alle domande rispondeva gentile, ma un po' controvoglia. Preferiva che a parlare fossero i suoi abiti. E quando, a fine sfilata, gli applausi lo travolgevano, aveva quasi paura a uscire in passerella. Era così Fausto Sarli. Un signore d'altri tempi. Non amava feste e mondanità. Si sentiva bene solo nell'atelier romano di via Gregoriana. Il suo braccio destro, Alberto Terranova, faticava a trascinarlo fuori casa per gli appuntamenti ai quali proprio non poteva rinunciare. Sarli era innamorato del suo lavoro e, nonostante gli acciacchi dell'età e la brutta influenza che l'aveva colpito, stava lavorando alla nuova collezione di alta moda, quella che andrà in passerella, senza di lui, il prossimo gennaio. Ricoverato per complicazioni polmonari, ieri mattina, l'ultimo grande maestro dell'alta moda romana se n'è andato all'età di 83 anni. In punta di piedi, come era la sua indole. Nonostante i natali napoletani. Se n'è andato e ci ha lasciato più poveri. Perché senza di lui le sfilate di haute couture non saranno più la stessa cosa. Quando le sue creazioni sfilavano l'ovazione era assicurata. Lo chiamavano il maestro dei tagli, lui che con un pezzo di stoffa era in grado di fare meraviglie. In esclusiva per Sarli venivano a Roma le top model più famose e pagate del mondo: da Carla Bruni a Valeria Mazza, da Eva Herzigova a Eva Riccobono sino a Bianca Balti a Maria Carla Boscono. Abituate a calcare ben altre ribalte, sfilavano solo per lui. Nella sua Napoli, dove studiava economia, Sarli iniziò a muovere i primi passi nella moda con il grande Schubert e Antonio De Luca. Il suo talento innato lo portò presto a vincere premi e a mietere successi. Alla fine degli anni Cinquanta aprì il suo secondo atelier, dopo quello di Napoli, a Roma in via Veneto. Celebri i suoi abiti creati per Mina, le gemelle Kessler, Ornella Vanoni, Carla Fracci, Valentina Cortese. E poi per Liz Taylor e Monica Bellucci, solo per fare qualche nome. A coronamento di una grande carriera, nel maggio scorso il sindaco di Roma ha consegnato al maestro napoletano la Lupa capitolina. E oggi il primo cittadino apre dalle 9 alle 13 le porte della Protomoteca in Campidoglio per la camera ardente. Ma Sarli, che nel pomeriggio alle 15 saluteremo nella chiesa di Santa Maria del Popolo, se ne va senza vedere esaudito il suo più grande desiderio: un museo nella Capitale con i suoi abiti.

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