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Con il satellite la Terra è arte

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L'Etna ripreso del satellite Aster nel luglio 2001

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Colpi di pennello sfumati e velati con una maestria degna della mano di Caravaggio. Ma le immagini non mostrano visi o persone, sono «opere astratte» dai colori incredibili. Una galleria di eccezionale arte astratta che ha come autore il simbolo stesso della tecnologia del Novecento: il satellite. Dal primo bip-bip dello Sputnik nel 1957 questi «occhi nello spazio» si sono moltiplicati e hanno fatto passi da gigante. Una delle loro funzioni, oggi, è quella di fotografare la Terra che si rivela ricchissima di colori e sfumature. La foce del fiume Volga diventa un cielo notturno nel quale sono sospese foglie di un verde luminosissimo. L'Olanda con i suoi corsi d'acqua svela delle incredibili sfumature rosate, mentre l'Etna, con il suo pennacchio di fumo, è un gigante perso in una imprevedibile natura color rubino. Il Brasile è una macchia di verde brillantissimo spezzato dal nero profondo del Rio delle Amazzoni. Uno spettacolo diverso da ogni altro, di selvaggia bellezza. Le immagini della Nasa, prese dai satelliti Landsat-7 e Aster, non rappresentano il nostro mondo nel consueto modo in cui siamo abituati a vederlo dallo spazio, lo trasformano in opera d'arte. E presto i satelliti saranno «giocattoli» alla portata di tutte le tasche. In Giappone si stanno infatti studiando i satelliti artificiali «a basso costo». Lo ha annunciato il ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria del Giappone, che si avvarrà della collaborazione di diverse aziende nipponiche guidate dal gruppo Nec. L'obiettivo del progetto è la realizzazione di un modello satellitare «low cost» polivalente, in grado di osservare le conseguenze di calamità naturali, monitorare la situazione delle foreste o elaborare cartografie. Il progetto potrebbe concretizzarsi già nel 2012. Il «satellite a basso costo» potrebbe rappresentare una svolta per tutti quei Paesi che hanno bisogno dei loro servizi, ma per i quali sviluppare un programma di ricerca autonomo risulterebbe troppo complesso e costoso. Tra i Paesi potenzialmente interessati ad affidarsi al progetto a metà tra il pubblico e il privato nipponico ci sarebbero Brasile, Egitto, Emirati, Indonesia, Thailandia e Vietnam. Il costo completo per il varo di un programma satellitare nel suo insieme potrebbe ammontare a un quinto dei costi di mercato attuali. Un'ulteriore evoluzione, in questo caso di tipo tecnico-economico, per l'oggetto-simbolo del Novecento.

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