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Mario Bernardi Guardi Nell'ambito della fortunata rassegna LuccaAutori, Gianluca Grignani ha presentato la sua biografia «La mia storia tra le dita» (Rizzoli, pp.

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Ancoroggi bello ma, per sua scelta, ex-dannato, Gianluca srotola i ricordi: la famiglia col babbo che a un certo punto taglia la corda, lo zio che gli fa scoprire la musica, i prof. che non lo capiscono, le ragazze che gli cascano ai piedi, ammaliate dal suo sguardo fascinoso e tenebroso, la voglia di esprimere la propria convulsa creatività che aspetta l' occasione per esplodere, la scoperta del sesso, il battesimo discografico, l'identità "forte" penalizzata dalle esigenze di un mercato che ti impone regole spietate. E ancora: i successi e gli eccessi, il battesimo del palco, la stima, le amicizie, la frenetica "cerca di sé", la passione per gli sport e, insieme, per le droghe e le sbronze, i viaggi, gli amori buttati via e il grande amore che finalmente e fatalmente ti travolge, trasformandoti in un bravo marito e in un ancor più bravo papà. Difficile dire se l'"uomo" Grignani sia "pacificato" oppure "stanco. Gli occhi, inquieti, continuano a guardare lontano. Come le parole che concludono la biografia: "Tutto può ancora succedere".

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