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L'uomo che ha detto tutto e il contrario di tutto

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230,prefazione di Camillo Langone), il riuscitissimo libro di Luca Negri opportunamente sottotitolato «L'uomo che ha detto tutto e il contrario di tutto?» Il libro non è un'analisi politologica di Gianfranco Fini, e questo è un bene. Fa infatti più effetto ripercorre cronachisticamente la sua parabola più recente, dallo "sdoganamento" in poi, che tentare l'impossibile per mancanza di materia prima. Del resto, la parte più stuzzicante del testo è quella che riguarda le piroette degli ultimi anni, laddove le vicende del giovane dirigente missino (evocate dall'intervista a Marco Tarchi pubblicata in appendice) possono tranquillamente essere lasciate al lavoro, semmai lo dovessero intraprendere, degli storici della Destra italiana. Negri ci fa opportunamente sfilare ancora davanti agli occhi tutti i momenti clou della carriera del Nostro. Come scordare, infatti, il delfino di Giorgio Almirante che decide lo sfascismo del neofascismo missino, che con altri (che poi sono andati da altri) partorisce Alleanza Nazionale, che fa e disfa il partito un numero periodico di volte, che saluta Benito Mussolini come il più grande statista per poi definire il Fascio il male assoluto, che

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