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E va bene che nel Guinness dei primati Pablo Picasso è classificato come l'artista più prolifico.

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Mala notizia appena pubblicata dal quotidiano francese Liberation ha francamente dell'incredibile e dimostra una volta di più che la realtà supera quasi sempre la fantasia. All'improvviso sono spuntate fuori 271 opere inedite attribuite al genio di Malaga e custodite dall'ex elettricista di Picasso che, a suo dire, le avrebbe ricevute in dono dal pittore e dalla moglie Jacqueline Roque dopo avere installato dei sistemi d'allarme in varie loro residenze negli ultimi tre anni di vita del grande artista, morto nel 1973. Certo, questo sarà pure stato un lavoro delicato ma non fino al punto da essere retribuito con opere il cui valore è oggi quantificabile almeno in 60 milioni di euro. Andiamo però con ordine perché la storia è ai limiti della fantascienza. Tutto ha inizio nello scorso gennaio: un elettricista in pensione, Pierre Le Guennec, contatta Claude Picasso, uno dei cinque figli dell'artista ed amministratore del suo immenso patrimonio, inviandogli le foto di molte opere e chiedendone il certificato di autenticità. Claude Picasso, subito stupito, risponde di no, che senza vedere gli originali non è proprio possibile. A quel punto il settantunenne ex elettricista, che risiede in Costa Azzurra, va a Parigi dal figlio di Picasso insieme a sua moglie e gli mostra 175 opere, tra le quali due quaderni che contengono 97 disegni. Gli esperti interpellati autenticano le opere, totalmente inedite, ma a quel punto Claude Picasso, non credendo alla versione dell'elettricista, lo denuncia per appropriazione indebita e ricettazione. «Mio padre – ha spiegato il figlio dell'artista – non avrebbe mai regalato una simile quantità di opere a qualcuno senza per di più datare, firmare e dedicare i suoi doni. Questi capolavori erano parte della sua vita. In ogni caso ho denunciato Pierre Le Guennec soprattutto per evitare che le opere si disperdano e non possano essere più studiate». Subito dopo, il 5 novembre, gli agenti dell'Ufficio Centrale contro il Traffico di Beni Culturali hanno messo in stato di fermo l'ex elettricista e sequestrato l'intera collezione. Secondo Liberation, Le Guennec avrebbe atteso tanti anni per rendere note le opere col fine di beneficiare della prescrizione. E così si ipotizza, anche se è tutto da verificare, che l'ex elettricista si sarebbe impadronito di questi capolavori durante i lavori nelle varie residenze dell'artista. Del resto è noto che Picasso era solito riempire fino all'inverosimile di quadri, sculture e grafiche le sue case principesche non curandosi troppo di ordinarle e controllarle. Da un primo inventario, i 271 fra quadri, collage, disegni, schizzi, litografie sono databili fra il 1900 e il 1930. Pregiatissimi e rarissimi sono nove collage cubisti, probabilmente risalenti all'inizio del secondo decennio del secolo scorso e valutati almeno 40 milioni di euro. Ma non vanno certo trascurati un acquerello del fantastico periodo blu, un ritratto della prima moglie Olga, numerose gouache, litografie e i due quaderni con 97 disegni. Se venisse confermata l'autenticità di tutte le opere perlomeno il periodo cubista di Picasso andrà puntualizzato alla luce dei collage inediti. E a chi cerca un lavoro elettrizzante a questo punto si consiglia quello di installatore di sistemi d'allarme, viste le sorprese che può riservare.

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