di DINA D'ISA Sempre più vulcanico.

Qualè il segreto per far ridere in tempi di crisi? «Oggi basterebbe prendere spunto dalla politica e dalla cronaca italiana o, come dice John Landis (al quale ho consegnato il premio alla carriera), ci si può tranquillamente ispirare alle notizie del telegiornale». Qual è lo stato della commedia italiana? «Secondo i dati forniti da Anec, Anica e Anem, nei primi 15 posti del box office sono ben 6 le commedie italiane: è la conferma che è il genere più seguito e amato dal pubblico e che noi, nei 10 anni del Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, abbiamo valorizzato e rilanciato andando per lungo tempo in contro-tendenza rispetto alla considerazione dei mass media. A mano a mano, la situazione è cambiata anche a suon ti tapiri a Croff, ex direttore della Biennale, e a Müller, direttore della Mostra di Venezia, per attirare l'attenzione su questi capolavori esaltati da Scola, Monicelli, Steno e tanti altri». Quali sono i film più interessanti che ha scovato per il festival di Monte-Carlo? «La rassegna monegasca è nata da una doppia sfida: riuscire a parlare di cinema a due passi da Cannes con la consapevolezza che 10 anni fa se andavi con una commedia a un festival sguinzagliavano i doberman. Vincitore del festival è "La chance de ma vie" di Nicolas Cuche, che racconta la storia di un uomo con il difetto di portare sfortuna a tutte le sue donne, fino a quella giusta, la cui interprete, Virginie Efira si è aggiudicata anche il premio come migliore attrice. Mentre migliore attore, per la giuria presieduta da Vincenzo Cerami, è stato Gianfelice Imparato per "Into Paradiso" di Paola Rendi. Oltre a Landis, abbiamo consegnato i Career Award a Gina Lollobrigida, Aldo Maccione e a Claude Lelouch, mentre a Claudio Bisio è andato il premio per la migliore commedia della stagione, "Benvenuti al Sud", e a Enzo Iacchetti il premio Nino Manfredi». Ora è finalmente pronto per tornare dietro alla macchina da presa? «Il mio nuovo film da attore e regista sarà "Box Office": le riprese cominceranno ad aprile e si svolgeranno tra l'Italia e l'estero. Sarà la prima volta che gli italiani prenderanno in giro i film americani con una grande parodia sul cinema Usa, che passerà per tutti i generi. Ma oltre alla commedia, sto anche scrivendo un film drammatico, per dare un seguito allo straordinario debutto nel genere che ho fatto grazie ad Avati: adoro Pupi, se fosse una donna, anche con la barba, la sposerei! Spero comunque che il cinema italiano venga tutelato e difeso con tutti i provvedimenti possibili: anche se punto il dito contro tutti quei soldi buttati via e rubati ai veri autori del cinema per darli a scalzacani di film mai usciti».