«Bona vox» poeti e teatro
Genereraro in occidente, in realtà la tragedia greca era in versi, così pure il teatro di Shakespeare. Nel '900 T.S. Eliot torna a questo genere, così Mario Luzi. Verso la fine del secolo scorso Roberto Mussapi riprende con forza la poesia per il teatro. E proprio Mussapi propone l'antologia «Bona Vox» (Jaca Book Editore), per presentare i poeti che sulla scia della sua esperienza, scrivono versi per il teatro, non sporadicamente, ma come espansione della loro stessa scrittura poetica. Come Loretto Rafanelli, che nei versi recupera la storia con grande efficacia narrativa. Gianfranco Laureano, la cui voce si manifesta facendosi memoria. Alberto Toni il cui verso netto e monologante non si allontana mai dalla cifra di un limpido lirismo. Francesca Merloni appassionatamente dedicata al suo libero e personalissimo teatro di poesia. Davide Rondoni, dalla lingua poetica dura e dolce, fusa nei testi recitati, intrisi di intenso lirismo. Molti altri sono i poeti presentati nel volume, che non solo colma una lacuna aggiornandoci sullo stato dell'arte, ma ci testimonia ancora una volta della freschezza, della vitalità, dell'energia che animano la nostra migliore poesia. Nic.Bul.