Elisa fa debuttare Emma Cecile
Alleprese con pappe, pannolini e culle. E la musica? «Mi ci dedico di notte», dice ridendo. «Anche perché non voglio delegare a nessuno». Elisa Toffoli ha trovato, però, il tempo di pensare al nuovo «Ivy», cd e dvd in uscita il 30 novembre. Elisa, diciassette canzoni per il suo settimo album in studio. Non le sembrano troppe? Sì, stavolta ho esagerato. Ma ho voluto fare il punto sulla mia vita. È come se fosse un giro di boa. Com'è nata l'idea del coro di voci bianche? Per caso. L'estate scorsa abbiamo suonato dal vivo per il Bambino Gesù in «Voice of children». Quella volta ho cantato con il coro di un mio amico e abbiamo adattato i brani per le voci dei bambini. Abbiamo fatto ascoltare tutto a Caterina Caselli che è rimasta entusiasta e ha pensato di incidere tutto. Il coro di voci bianche con cui canta sul cd la accompagnerà anche dal vivo? Sì ma c'è un problema. Quale? Che i bambini devono andare a scuola. Quindi dovremo trovare un coro in ogni regione in cui si fermerà la tournée. Senza contare che all'inizio di «Pour que l'amour me quitte» c'è anche un piccolissimo cameo di mia figlia Emma Cecile. Si comincia presto con i duetti...ora Emma Cecile ha un anno. Com'è cambiata la sua vita da quando è diventata mamma? Niente è più lo stesso. Ora alla musica mi ci dedico di notte. Nel resto della giornata sono completamente assorbita da Emma: tra pappe, giochi e tutto il resto il mio tempo vola. Non ci ha mai pensato a una baby sitter? Non voglio delegare. Stare con mia figlia è la cosa più bella. Ho sempre sognato una famiglia e non mi sembra vero averla sul serio. Mi sta dicendo che trascura la musica? Nient'affatto. Solo che adesso mi devo concentrare più di prima. E quando suono mi immergo completamente. Nel progetto di «Ivy» c'è anche un dvd girato in un bosco. Qual è il set? Siamo ad Artesella, in Trentino. È un posto magico che consiglio a tutti. È un percorso di natura e arte dove si possono guardare opere create per invecchiare all'aperto. Sono costruite con materiali naturali. Il video crea un rapporto speculare con «Lotus», altro mio progetto acustico. Il cerchio così si chiude.