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Ferrarotti: «Non facciamoci del male All'estero sono peggio di noi»

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Èil pessimismo eletto a sistema che serve da giustificazione all'assenza di senso civico». Franco Ferrarotti, il decano dei sociologi italiani, usa sempre uno sguardo severo per guardare l'Italia. Ma stavolta assolve il Bel Paese. Come ha fatto qualche anno fa in un saggio pubblicato da Laterza, «Italia in bilico - Elettronica e borbonica». Professore, perché boccia chi ci vuole epigoni di Totò truffa? Perché dietro la critica malevola degli italiani c'è un'implicita illusione di grandezza. Abbiamo creato l'Impero romano e poi la Chiesa cattolica e ora che cosa siamo diventati? Il disfattismo è uno sport nazionale che nasconde la cattiva coscienza di molti, ma non della stragrande maggioranza del Paese. All'estero invece? I francesi non riconoscerebbero mai i propri difetti. Gli altri popoli rafforzano in ogni occasione la loro identità nazionale. La corruzione è contagiosa. Ma colpisce molto più fuori dei nostri confini. In Gran Bretagna proliferano i sepolcri imbiancati. In Giappone idem. Senza parlare dell'America dove il pasticcio dei mutui sub prime oltre a stravolgere il mondo, è stato perpretato sulla pelle della povera gente alla quale si è data l'illusione di poter comprare una casa. Li. Lom.

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