Diego Dalla Palma sinceramente «A Nudo»
Crudo,sincero, forte. Scritto con elegante umiltà. «Userò la lealtà come imperativo morale, conscio che le parole, dette o scritte, non possono sanare l'anima ma alleggerirla sì. Certe mie ferite pur se raccontate rimarranno impossibili da descrivere. Gli eventi, no». Diego Dalla Palma, uno degli esperti d'immagine più famosi al mondo, costumista, scenografo, si racconta con coraggio. Prima di tutto, e soprattutto, come uomo. Un'autobiografia, scomoda e dolorosa che ripercorre le vicende più toccanti e drammatiche della sua vita. Una meningite a sei anni sconvolgerà profondamente la sua infanzia. L'abuso di un prete, al collegio, segnerà per sempre la sua vita. Un uomo dall'animo combattente che grazie alla sua sensibilità, nonostante il dolore e attraverso di esso, trova la forza per prendere in mano la sua vita. Bellezza e morte sono due temi che ricorrono spesso nel libro e che Dalla Palma descrive come essere legati da un unico filo conduttore, l'una parte dell'altra. E poi il perdono. «Il perdono, non fine a sé stesso ma elaborazione delle offese subite, risultato di un percorso lungo e faticoso». L'intero libro sembra essere una lettera a sé stesso. «Lo è. È tutta una lettera a me stesso.