La storia del padre del dittatore
Èla storia dell'altro Mussolini: Alessandro, classe 1854, padre del futuro duce, che, al di là della retorica che per forza di cose lo avvolse nel Ventennio, fu una figura interessantissima, emblematica di quell'Ottocento rurale italiano che sfociò nell'industriale Novecento. Ad Alessandro Mussolini dedica un bel libro pieno di storia e curiosità Vittorio Emiliani: «Il fabbro di Predappio», edito da il Mulino, 188 pagine, 15 euro. Alessandro, che, con gran baffoni a manubrio, guarda enigmaticamente il lettore dalla copertina del libro, si scoprirà a poco a poco, nella lettura, un personaggio energico e simpatico. Mangiava lavoro (poco) e politica (tanta) l'Alessandro, povero in canna e di una dignità e un'eleganza estreme. Si muove tra un paese e l'altro in una Romagna che pare il far west, tanto è tormentata e popolata. Afflitti da tasse inique e pesantissime (sono sempre per quelle che nascono i sacrosanti rivoluzionari) i socialisti romagnoli vivono nel mito di una sommossa che sembra sempre imminente e danno per scontato che un po' di esistenza si passi in prigione. Nel mezzo di questa vita per Alessandro un raggio di luce: l'incontro con la bella maestrina Rosa Maltoni. Lui ateo, lei cattolicissima si sposeranno in chiesa. E il primogenito lo chiameranno Benito. A. A.