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Dal centro dell'America al cuore della Città Eterna

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Lesue rovine, 50 chilometri a nord di Città del Messico, fra cui le imponenti ed enigmatiche piramidi del Sole e della Luna, erano così maestose da sembrare opere divine. Al culmine del suo sviluppo, tra il III e il VI secolo dopo Cristo, era diventata un'immensa metropoli multietnica, ampia oltre 20 km quadrati e popolata da circa 150.000 abitanti. Insomma, era una delle più grandi città del mondo a quei tempi, centro di un potente impero dell'area mesoamericana prima degli Aztechi. Ora, 450 oggetti e reperti di grande bellezza ed inquietudine ci raccontano quel che si conosce di Teotihuacan nella mostra presentata fino al 27 febbraio al Palazzo delle Esposizioni. Per prima cosa bisogna spazzare via qualsiasi ipotesi di confronto cronologico e tecnologico con l'antica Roma, ad esempio. Con Teotihuacan si parla di un mondo a se stante, pieno di particolarità. Non si faceva uso di alcun metallo, ad esempio, e gli utensili erano in pietra o ossidiana. Inoltre non si conosceva un preciso sistema di scrittura. Concetti come «città», «stato» e appunto «scrittura» nel caso di Teotihuacan vengono messi chiaramente in crisi. Col passare del tempo, ben dopo la sua fine iniziata alla metà del VII secolo con un grande incendio, essa si era trasformata agli occhi delle civiltà mesoamericane in una specie di città ideale dotata di una suprema dignità regale, il cui emblema era il Serpente Piumato Quetzalcoatl, prototipo assoluto di ogni sovrano del centro America. In mostra tutti gli oggetti esposti danno l'idea di una civiltà dura, connotata da un senso tragico e imperscrutabile della vita. Alcuni in particolare sono semplicemente meravigliosi anche per la sapiente commistione di vari materiali: dalla maschera di Melinaltepec ricoperta da sfavillanti mosaici ad un vaso zoomorfo in ceramica, conchiglie e pietra verde, fino al gigantesco giaguaro che emerge da un portale piumato, in pietra, stucco e pigmenti, senza dimenticare alcuni impressionanti frammenti di pitture murali. Per saperne di più, ogni giovedì alle 18,30 il Palaexpo organizzerà un incontro gratuito con i maggiori archeologi ed antropologi che hanno studiato questa civiltà.

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