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Bella come una Venere

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diANTONIO ANGELI L'imperatore Adriano adorava Roma, la Città Eterna, e Venere, dea della bellezza. A queste volle rendere un solenne omaggio, degno del sovrano del mondo. Per questo ordinò la costruzione di un grande edificio, del quale, però, non riuscì mai a vedere il compimento. Il Tempio di Venere e Roma fu inaugurato nel 141 dal suo successore, Antonino Pio. Da oggi quello che resta del grande edificio, all'interno del Foro Romano torna ad essere visitabile, una grande emozione attesa da 26 anni. Tanto sono durati i restauri. Il Tempio è da oggi nel normale percorso di visita del Foro Romano e Palatino, con ingresso fisso tutti i giorni. Per raggiungere questo risultato è stata necessaria una trattativa coi sindacati del personale. La visita al tempio è compresa nel biglietto dei Fori senza costi aggiuntivi. Ieri all'inaugurazione erano presenti il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Maria Giro, il commissario per le Aree archeologiche di Roma e Ostia Antica Roberto Cecchi, la soprintendente per i Beni archeologici di Roma, Anna Maria Moretti. Ha illustrato il progetto la responsabile Claudia Del Monti. «È un cantiere iniziato nella metà degli anni '80 - ha raccontato la Del Monti - I primi scavi hanno puntato a mettere in risalto le strutture preesistenti d'epoca adrianea del II secolo, che vennero poi rimaneggiate nel IV secolo da Massenzio. Il progetto ha voluto consolidare le situazioni a rischio, a partire dalla messa in sicurezza del podio, e avviare una serie infinita di restauri che hanno interessato tutte le strutture. Per le due semicalotte addossate, opera architettonica strepitosa, un tempo ricoperte in foglia d'oro, sono stati consolidati gli stucchi». Incredibile e un po' umoristica la storia dell'area: fino agli anni Settanta tutto era abbandonato. La piazzetta antistante al monumento era un parcheggio davanti al Colosseo. «L'inaugurazione del tempio di Venere - ha spiegato il sottosegretario Giro - avviene a dispetto delle maliziose critiche dell'opposizione, male informata, che dice che il governo è poco attento alla cultura. Nel Foro stiamo rispettando il cronoprogramma che ci siamo dati al dettaglio e stiamo procedendo al risanamento di un'area molto degradata, dissestata, abbandonata da governi di ogni colore». Questa apertura, è stato specificato, è in realtà solo una delle tappe di un programma molto ampio che riguarda il Foro romano. Le risorse impegnate ammontano a 264.084,80 euro. Il Tempio sorge nel luogo in cui precedentemente era il vestibolo della Domus Aurea. Con i suoi 145 metri di lunghezza e 100 di larghezza era il più grande tempio conosciuto dell'antica Roma.

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