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Mastronardi in «Ameriqua» il cinema dopo la fiction

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Da«I Cesaroni» a «Romanzo Criminale», l'attrice è pronta ora per sbarcare a Hollywood. Come evolve il suo personaggio in «Romanzo criminale»? «Roberta è forte di carattere, con dei valori ben precisi pronta a mettere in discussione tutto il mondo in cui crede per amore. Vuole cambiare il Freddo ma si accorgerà che il suo amore non basterà: la Banda è più forte, ma sarà sempre pronta a salvare l'unico uomo che ha sempre amato. Roberta è l'unica "pulita" del gruppo che vive il contrasto tra il suo amore e la voglia di fuggire». Si sente più vicina alla romantica Eva dei «Cesaroni» o alla donna del boss? «Credo di essere un buon mix dei due ruoli, sono passionale e pronta a tutto per amore, come Roberta, ma anche riflessiva, sognatrice e dedita alla famiglia e al lavoro come Eva. È stato difficile trovare una marcia diversa sui due set, anche il linguaggio era differente e dovevo togliermi di dosso tutta la dolcezza e le smancerie per fare la donna vera». Dalla Garbatella il salto a Hollywood non è tanto breve, ma lei ci è riuscita, come? «Sto girando "Ameriqua", teen-movie on the road scritto e interpretato da Robert Kennedy III, sulla sua rocambolesca esperienza universitaria italiana, un po' romanzata, con un carosello di personaggi improbabili e grotteschi che fanno da scenario alle sue disavventure. Io sono Valentina e cingerò Charlie (Bobby III), lo intrappolerò in modo innocente nella sua famiglia di piccoli boss mafiosi. Il film fa ridere. Per la prima volta recito in inglese, nei panni di una ragazza di origini napoletane che a Bologna frequenta l'università e aiuta il padre, Don Ferracane (Giancarlo Giannini), nel ristorante di famiglia, non sapendo che lui è coinvolto in affari loschi».

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