La Scala ricorda la voce di Verrett
Cosìil Teatro alla Scala rende omaggio alla cantante lirica, Shirley Verrett, morta nella sua casa in Michigan. Il teatro le ha dedicato ieri sera la recita di Carmen. Shirley Verrett aveva debuttato alla Scala nel gennaio del 1970 in Sansone e Dalila. In aprile cantava Eboli in Don Carlo, accanto a Placido Domingo, Nicolai Ghiaurov e Piero Cappuccilli. Dirigeva Claudio Abbado, che l'avrebbe poi confermata e sostenuta in produzioni di riferimento nella storia moderna dell'interpretazione. Fu la memorabile Lady Macbeth, ricorda la Scala, dell'allestimento di Giorgio Strehler, al debutto nel 1975 e nella ripresa del 1979. Poi Amelia in Un ballo in maschera, con Pavarotti, Ghiaurov e Cappuccilli, regia di Zeffirelli. Infine Carmen nel 1984, di nuovo insieme a Domingo e sotto la bacchetta di Claudio Abbado, nello spettacolo di Piero Faggioni. Un recital del 1990 è la sua ultima apparizione alla Scala, dove resta il ricordo di una delle voci più emozionanti del nostro tempo. Lei è nata a New Orleans il 31 maggio del 1931. È stata un mezzosoprano e soprano tutta made in Usa. Fu proprio su e giù per l'America che mosse i suoi primi passi come artista, anche se la cosa, inizialmente, non era vista di buon occhio da parte dei suoi familiari. Calcò per la prima volta le scene del Metropolitan. Era il lontano 1968. Ebbe anche problemi razziali, legati al colore della pelle. Nel 1990, sotto la direzione di Zubin Mehta e soprattutto con il ruolo di Azucena, comparse ne Il Trovatore. Il mondo della musica stenterà a dimenticarla.