Keira superstar, Martin sì, Nicole «ni»
Resterannodelusi, probabilmente. La star (ultimamente un po' appannata) di Honolulu non verrà a presentare il suo «Rabbit Hole». Gli amanti del tappeto rosso comunque avranno di che ben consolarsi durante la grande manifestazione che prende il via giovedì. Ci sarà la diva internazionale più amata, soprattutto dai giovani, al momento: Keira Knightley che interpreta «Last Night», una pellicola sulla psicologia della seduzione. E poco male se i suoi fan le chiederanno di autografare una copia del dvd di «Pirati dei Caraibi». Ci sarà Martin Scorsese che si è fatto in quattro per far restaurare «La Dolce Vita» del suo mito Fellini, arriverà Julianne Moore e anche la rockstar Lenny Kravitz. Gli italiani saranno presenti al gran completo perché questo festival dal gusto internazionale ha e vuole avere, più che mai con Gian Luigi Rondi al timone, una classe tutta made in Italy. L'appello delle star è lungo e un po' noioso, comunque: Valeria Solarino madrina di apertura, Claudia Gerini per chiudere (belle e brave). Il presidente della giuria Sergio Castellitto si vedrà passare davanti Valeria Golino, Toni Servillo, Ricky Tognazzi, Alessandro Gassman, Neri Marcorè, Paola Cortellesi, Claudio Santamaria, Laura Morante, Margherita Buy, Silvio Orlando, Valeria Marini... Tra gli ospiti stranieri hollywoodiani (anche se arriva con un film italiano) un paragrafo a parte lo merita l'indeformabile Treat Williams. 59 anni, sulla cresta dell'onda da sempre, è passato dal musical «Hair» (era il 1979) al giallo, alla fantascienza, fino a «L'estate di Martino», firmato da Massimo Natale, un film nostalgico sugli anni '80. Sul red carpet ci saranno Fanny Ardant, Alexandre Rockwell, Michael Pitt, Miranda Richardson, Guillaume Canet, Emily Watson, Aaron Eckhart. E sul tappeto rosso ci sarà anche il giallo portato da Andrea Purgatori, giornalista e sceneggiatore, coordinatore del movimento dei 100 autori che ha annunciato che userà il Festival come cassa di risonanza: «Abbiamo di fronte una manifestazione importante coma la Festa di Roma - ha detto Purgatori - Abbiamo capito che, come questo governo dà senso a parole come azzerare ed espropriare, noi possiamo dare un senso alla parola occupare. Il giorno dell'inaugurazione dobbiamo dichiarare che quel tappeto rosso è nostro e ci dobbiamo restare anche in un numero tre-quattro volte maggiore di quelli che siamo oggi, finché tutti i telegiornali non si occuperanno di noi». L'ascia di guerra è stata disseppellita ieri al famoso teatro romano Eliseo durante la manifestazione «Tutti a casa», incontro di mobilitazione dello spettacolo italiano contro i tagli al settore, cui hanno aderito decine di associazioni: dai sindacati all'Anica, all'Agis. Proteste a parte il Festival promette parecchi annessi e connnessi: musica, arte, mostre, con una inedita incursione nella cultura giapponese (giovedì al Maxxi) a base di dosi massicce di geishe e sushi. Ce n'è proprio per tutti i gusti. Ant. Ang.