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Cristina D'Avena: la tv una macchina infernale

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Perchésono tutti «colori e fantasia», per dirla come l'ha raccontata lei. Sabato sarà all'Atlantico Live di Roma con i suoi pezzi cult. Cristina D'Avena, a quale sigla di cartoni è più affezionata? «Mah, allora, sicuramente a Kiss me Licia, che ha segnato la mai attività professionale. Il cartone animato diventò telefilm: feci Licia in carne e ossa e per 5 serie. È ovvio che sia il cartone che ho nel cuore». Quali brani canterà a Roma? «I più famosi: tipo Kiss me Licia, Mila e Shiro, Memole, il Tulipano nero, i Puffi. E poi ci saranno tante chicche del repertorio, brani cult». Saranno rivisitati? «Ci siamo attenuti all'originale ma poi con i Gem Boy abbiamo aggiunto un po' di rock. Niente paura, la melodia è la stessa». Il cartone animato preferito? «Ce ne sono parecchi. Perché i cartoni sono affascinanti e, soprattutto, ce ne sono di quelli che appassionano. Come Georgie, Lady Oscar, l'Incantevole Creamy». E ora cosa canta? «Sto continuando la mia carriera artistica: l'ultima novità è il cartone sull'infanzia di Anna dai capelli rossi: è Sorridi piccola Anna. Tra un anno uscirà un altro cartone, Shugo Chara, bellissimo personaggio». E se accende la tv cosa guarda? «Purtroppo i vari programmi sono tutti molto simili: la tv ultimamente la guardo poco, la sera preferisco rilassarmi. Ci vorrebbero i varietà: come quello che feci io con Gigi e Andrea. E quando capita vedo anche film». La tv: buona o cattiva maestra? «Secondo me va dosata e va capita. È una macchina infernale, a mio parere: positiva o negativa a seconda di ciò che si propone. Certo c'è Colorado e ci sono altri programmi davvero belli ma che... Vanno in onda la sera tardi. Va misurata perché entra nelle case di tutti». Preferisce i cartoni di oggi o quelli di un tempo? «Sono belli anche quelli di oggi: un cartone ti porta dentro al mondo della fantasia. È fatto di colore e magia. Certo alcuni non hanno più lo stesso appeal di una volta. Le storie sono più brevi: un tempo se perdevi un episodio non capivi più niente. Oggi invece è incentrato tutto sui personaggi, ai quali i bimbi si affezionano. Ma ci sono bimbi che ancora impazziscono per i Puffi: anni '80-'81».

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