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Oh che bel castello. Oggi è per tutti

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diLIDIA LOMBARDI Se non si è in odore di stella nel cemento della Walk of Fame, il viale dei divi di Hollywood, non si entra nei saloni più fashion del Castello di Bracciano. Al massimo si può sperare di imbucarsi in un matrimonio del generone romano per avere un'idea, di notte, di certe stanze illuminate come una reggia. Ma insomma, questo castello a due passi dalla Capitale, che pare uscito da un cartone di Disney o dalla scatola Lego dei nostri ragazzini, è un sogno da rivisitare. Come tante residenze blasonate è diventato un business per gli accorti proprietari. Gli Odescalchi appunto, che nel Seicento acquistarono il feudo da un'altra famiglia nobile, gli Orsini, primi proprietari del maniero inespugnabile. Nel Quattrocento era stato costruito come una fortezza, con i bastioni e i merli in cima. Ma il secolo dopo, e quello dopo ancora ampliò la parte di rappresentanza e di ricevimento. Il principe Baldassarre Odescalchi nell'Ottocento si sfiziò a collezionare oggetti d'arte e oreficerie, fornite dai Castellani, magistri elegantiarum dalle vetrine del loro negozio in via del Corso, a Roma. E sistemò la raccolta di armi, tanto ricca da sfidare quella di Palazzo Venezia, foraggiata anch'essa dagli Odescalchi. Nel 1952 il principe Livio IV decise di accogliere i visitatori. Anche oggi al botteghino in piazza si possono acquistare i biglietti per il piccolo tour. Ma solo di giorno. La sera unicamente feste private poiché, con gran fiuto per gli affari, gli eredi Odescalchi hanno fatto di buona parte del castello una location d'eccezione per matrimoni, feste delle debuttanti, pranzi da jet set, e via glamoureggiando. Hanno detto qui sì Tom Cruise e Katie Holmes, prim'ancora, nel 1998, lo avevano fatto Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker e l'inviata di guerra della Cnn Christiane Amanpour con l'amato James Rubin, allora portavoce del Dipartimento di Stato Usa. E invece in questo week end il castello che svetta sull'«occhio» cilestrino del Lago di Bracciano, diventa nazionalpopolare e apre le porte a tutti, anche di sera. C'è un festival, uscito dall'ingegno di Maria Pace Odescalchi, la padrona e donna. La kermesse si chiama «OpereFestival» perché svaria dal teatro alla danza alla musica alla pittura. E ancora all'arte del parlare. Stasera i giardini illuminati accolgono i visitatori e si aprono eccezionalmente la Sala del Guardaroba, quella del Pozzo, la Sala Orsini e il Conventino. Tra le proposte, lo spettacolo, alle 20,15, della Compagnia Excursus, e la mostra «Rosso Italiano, omaggio a Caravaggio». In piena notte, dalle 23 alle 24, ironia e affabulazione con Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore. Parlerà de «La disciplina del sollievo di sollevar le donne» ovvero della fuga dal peso della quotidianità. E la cornice fantastica del castello è davvero un buon viatico per dimenticare l'insopportabile pesantezza dell'essere.

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