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Sinfonia in giallo

Il maestro Riccardo Muti

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Giallo attorno a Riccardo Muti, uno dei massimi direttori d'orchestra del nostro tempo: atteso a Roma per «rimettere in piedi» il Teatro dell'Opera che stava crollando sotto i debiti, impegnato da Salisburgo a Chicago con raffiche di concerti, ha improvvisamente disdetto parecchi impegni. Ufficialmente per una gastrite, ma non tutti sono convinti da questa motivazione. I fatti sono scarni: La Chicago Symphony Orchestra Association ha annunciato l'altra sera che il direttore musicale Riccardo Muti è stato costretto a ritirarsi per motivi di salute. «Il maestro Muti - si legge in una nota - è affetto da disturbi gastrici». «Non posso esprimere la profondità del mio rammarico per non riuscire a completare questa primi impegni da direttore musicale», ha detto Muti. «Ho avuto il privilegio di fare musica meravigliosa insieme a questa grande orchestra, e sono sicuro che continueremo a farlo quando tornerò di nuovo». Muti è volato dai suoi medici a Milano in un batter d'occhio. Non ha neanche partecipato alla serata di gala di sabato. Fin qui il «lato americano» della vicenda. Muti dagli States è ormai partito e questa mattina sarà in Italia per gli accertamenti clinici. Secondo il suo ufficio stampa, la causa del vistoso cambio di programma sull'agenda è dovuta a questi forti disturbi gastrici. Il Maestro ha preferito farsi visitare dai medici milanesi, che lo assistono solitamente, piuttosto che scegliere, come poteva fare, di curarsi a Chicago. Per questa ragione Muti ha sospeso tutti i suoi impegni fino a fine ottobre, quando riprenderà la guida della sua Orchestra giovanile Cherubini, con la quale ha in programma una tournée in Austria, che culminerà con un concerto al Musikverein di Vienna. Intanto, nei prossimi giorni alla Buchmesse di Francoforte, Rizzoli presenterà alla stampa internazionale l'autobiografia del famoso musicista, che racconta per la prima volta la sua vita alla vigilia dei settant'anni in «Prima la musica poi le parole». Più avanti, nell'agenda del Maestro, c'è l'inaugurazione della stagione del Teatro dell'Opera di Roma con la rossiniana «Moise et Pharaon», in scena il 3 dicembre. L'«affaire» Teatro dell'Opera tiene banco. Il sindaco di Roma ha offerto la direzione artistica della prestigiosa istituzione a Muti che, di fatto, ha già iniziato a lavorare. Nessuno si era mai sognato che Muti, genio internazionale, potesse mettersi a fare il direttore artistico nel senso tradizionale della parola. Dirigere sì, selezionare i musicisti anche. Le minutaglie tecniche e organizzative no, a quelle deve pensare qualcun altro. Questo era chiaro sin dall'inizio. Ma c'è chi, in occasione di questo momento difficile di Muti (e tutti ci auguriamo che non sia nulla più che un momento), ha detto che Muti vuole mollare Roma. Il capogruppo del Pd Umberto Marroni e il vicepresidente della commissione Cultura in Campidoglio Giulio Pelonzi hanno affermato che «la mancata accettazione del maestro Muti dell'incarico di direttore musicale del Teatro dell'Opera è l'ennesimo segnale preoccupante di sfiducia verso il progetto di rilancio operato dalla Giunta Alemanno».   Insomma c'è chi ventila l'ipotesi che Muti vorrebbe «scaricare» il Teatro dell'Opera perché: a) non sarebbe stato accettato il compenso da lui richiesto, due milioni di euro; b) la situazione politica con i tagli del governo lo avrebbero dissuaso dall'impresa. Ma chi conosce Muti sa bene che non è venale e in più ama le sfide. Comunque gli accertamenti clinici non metterebbero in discussione gli impegni a Roma del Maestro dove sono previste due opere liriche (oltre a Rossini, un atteso Nabucco di Verdi per i 150 anni dell'Unità d'Italia), svariati concerti e un'attività di collaborazione intensa che, si fa rilevare negli ambienti della Fondazione, è più vincolante di ogni firma. Firma che non è ancora arrivata: «Per la carica vera e propria il maestro Muti mi ha chiesto di aspettare e la decisione verrà presa nel tempo. Di fatto, però, stiamo già lavorando insieme», ha detto il sovrintendente del teatro dell'Opera, Catello De Martino. E ha rassicurato tutti anche lo stesso sindaco Alemanno: «Non ci sono novità rispetto a quello che abbiamo sempre detto. Adesso si tratta di continuare a lavorare con Muti. Domani faremo una conferenza stampa e indicheremo il livello e il grado di coinvolgimento del Maestro con il Teatro dell'Opera». Roma attende Muti. E, si augurano tutti, in buona salute.

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