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Oriana una vita da fiction

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Maria Rosaria Omaggio, possibile interprete in tv di Oriana Fallaci

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«Il mio progetto, da molti anni, è dare volto e voce ad Oriana Fallaci, perché la considero un'icona per le donne e perché la parte centrale della sua vita corrisponde perfettamente al mio aspetto fisico di oggi». A parlare è Maria Rosaria Omaggio, tra le attrici più accreditate ad interpretare la fiction in due puntate che Raiuno dedicherà alla grande scrittrice e giornalista scomparsa il 15 settembre di quattro anni fa. A produrre è la Fandango di Domenico Procacci. La Omaggio, capelli lunghi e scuri, sguardo penetrante e fisico asciutto proprio come la Fallaci, il prossimo 15 ottobre festeggia 25 anni di teatro. Inoltre è la protagonista di «Chiamalavita», recital di brani e canzoni scritte da Italo Calvino, all'interno dell'evento «Melò around the world», in questi giorni a Taormina.   A parte la somiglianza fisica, cosa la unisce ad Oriana Fallaci? «Condivido con lei lo stesso furore e la stessa fragilità che hanno contraddistinto la sua esistenza, fin dall'infanzia. Una ambivalenza emotiva nella quale mi riconosco perfettamente e che lega le nostre personalità. Ed ammiro la sua coerenza a cui è restata sempre fedele». Sui concetti di guerra e pace, però, le vostre idee sono differenti. «Io ho fatto della pace la mia bandiera. Invece, non ho approfondito abbastanza l'idea della guerra che aveva Oriana, scaturita dalla sua duplice esperienza di partigiana e di inviata sui fronti internazionali. Mi sembrava troppo azzardato». Chi sono gli sceneggiatori della fiction? «Si tratta di due grandi nomi, Stefano Rulli e Sandro Petraglia. Come ha dichiarato lo stesso Rulli, il lavoro consiste anche nel contattare giornalisti e personalità che hanno conosciuto la Fallaci per cercare di renderne al meglio l'esistenza avventurosa, dalla Resistenza fino all'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre». Intanto si dedica alle letture in pubblico delle sue opere «Sì, cerco di trasmettere agli ascoltatori l'intensità dei suoi scritti, tra cui Lettera ad un bambino mai nato e Un cappello pieno di ciliegie. L'ho fatto anche su Radio Rai con un programma durato ben 32 puntate».   Come festeggerà i suoi primi 25 anni di teatro? «Con un recital al Castello Odescalchi di Bracciano dal titolo "Omaggio a voi" che aprirà la rassegna annuale Opere Festival. Sarà un lungo excursus tra letteratura e musica che, iniziando da Luigi Magni, coinvolgerà altri autori tra cui George Sand ed Italo Calvino di cui quest'anno cade il 25esimo anniversario della morte». Ci parla di Chiamalavita? «L'argomento di questo recital è la guerra, un tema molto caro alla Fallaci. Soprattutto è uno spettacolo denuncia dei bambini soldato». Altri progetti? «Porterò sul palcoscenico Diatriba d'amore contro un uomo seduto, unico testo teatrale di Gabriel Garcia Marquez con la regia di D'Alatri».  

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