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Quando un'adolescente fragile precipita nel gelo dell'anoressia

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Anderson."Non era proprio l'argomento di cui avrei voluto parlare; temevo ciò che avrei potuto raccontare su di me. Anche nella mia vita c'è stata una sorta di disordine alimentare", ha dichiarato l'autrice. Eppure, Nostra Signora della narrativa Yung Adult l'ha fatto, è inciampata nell'anoressia. Ma non è stato per questo che la critica l'ha inserita nella rosa delle bestselleriste insieme a Stephenie Meyer, Mag Cabot e Scott Westerfeld. La Anderson scrive in modo duro e poetico. Sarà per i protagonisti: la bilancia e il cibo, le sue calorie, la sua consistenza e l'incanto che produce su chi vede in un piatto di lasagne il suo peggior nemico al mondo. Sarà perché l'anoressia rimane ancora la prima causa di morte fra le ragazze dai 18 ai 25 anni. Sta di fatto che, mentre proliferano blog e forum che inneggiano alla malattia come una divinità, "Wintergirls" (Giunti) è già balzato nella Best Seller List del New York Times. Di contro, la reazione delle lettrici americane non si è fatta attendere: da una parte, alcune credono la storia possa realmente aiutare le ragazze che soffrono di disturbi alimentari; dall'altra, c'è chi ne discute domandandosi se, al contrario, il libro non incoraggi scelte sbagliate. Vero è che se solo fosse stata convinta di riuscire a fermarsi dopo un boccone, due al massimo, Lia, la protagonista, l'avrebbe fatto. Lia come Cassie, amiche d'infanzia, entrambe congelate nei loro fragili corpi, intente a consumare un'assurda gara mortale per stabilire chi, tra loro, sarà più magra, vi entreranno nel cuore, gonfie d'acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui le pesano, nell'illusione di sentirsi forti.

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