Rinuncio per lui a film e gran gala
Non è soltanto bella e famosa, ma anche determinata. Catherine Zeta-Jones lo aveva già dimostrato quando sposando Michael Douglas (accusato dalla prima moglie Diandra di essere sexual addicted), per paura di essere tradita da un uomo che aveva problemi di dipendenza dal sesso, pare abbia stipulato un contratto con risarcimento milionario nel caso in cui suo marito l'avesse tradita. Ora il momento è ancora più delicato per la famiglia Douglas: l'attore sta lottando contro un tumore alla gola che lo affligge dall'estate, ha rivelato la sua malattia lo scorso 1 settembre durante lo show di David Letterman. Accanto a lui la moglie Catherine Zeta Jones (premio Oscar nel 2003 per «Chicago») e i loro due bambini, Carys di 7 anni e Dylan di 10. «Michael sta reagendo molto bene, con grande forza e dignità», ha detto Zeta-Jones trattenendo a stento le lacrime durante il discorso alla cerimonia di apertura della Ryder Cup in Galles, un torneo di golf che si svolge ogni due anni. Douglas è un appassionato di golf e avrebbe dovuto presenziare l'evento davanti a 13 mila invitati al Celtic Manor Resort, ma purtroppo è restato in America per proseguire il ciclo di chemioterapia. Ecco che la moglie si è prodigata per rappresentarlo nella grande manifestazione, dove era presente anche il principe Carlo, il quale ha mandato a Douglas - attraverso Zeta-Jones - i suoi auguri, esortandolo a «continuare a pensare positivo». «Michael sta incollato davanti a qualsiasi cosa gli proponga una palla e una mazza da golf. Partecipiamo sempre insieme la Ryder Cup, lui tifa per la squadra americana, io per quella europea, ma quest'anno non sarà così, speriamo la prossima volta», ha dichiarato la star gallese, che dopo la cerimonia è subito tornata a New York dal marito e dai figli. All'inizio, la Zeta-Jones aveva confermato che sarebbe rimasta in Galles per tutta la durata della manifestazione, ovvero te giorni. Ma, alla fine, ha vinto la voglia di stare accanto al marito, il desiderio di sostenerlo in un momento tanto difficile. «Michael - ha aggiunto - sta facendo progressi da quando è iniziata la cura e non si potrebbe sperare di meglio. È una persona forte e i medici sono soddisfatti, in questo momento sta portando a termine una cura di otto settimane e chiunque ci sia passato sa bene quanto sia pesante». E per stare accanto al marito, Zeta-Jones ha anche rifiutato il ruolo di Vivien Leigh nel biopic su Marilyn Monroe, intitolato «My Week With Marilyn», con Michelle Williams (nei panni di Marilyn), Eddie Redmayne, Kenneth Branagh e Judi Dench.