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Anthony Hopkins e i giochi di coppie tra intellettuali eleganti e trasgressivi

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Conl'attore feticcio di Ivory, Anthony Hopkins, il film, elegante e toccante era fuori concorso allo scorso Festival di Roma. Al centro della storia, il viaggio in Uruguay di Omar (Metwally) ricercatore all'Università del Colorado per convincere gli eredi di Jules Gund, autore di un unico, venerato romanzo, a concedergli l'autorizzazione per biografia dello scrittore. Omar verrà coinvolto in situazioni bizzarre e imprevedibili, dai familiari di Gund: Adam (Anthony Hopkins), il fratello gay, cinico e raffinato, Caroline (Laura Linney), la vedova orgogliosa, e Arden (Charlotte Gainsbourg), l'amante che dal romanziere ha avuto una figlia. In seguito alla morte di Ismail Merchant, avvenuta ai tempi della produzione de «La contessa bianca», Ivory ha impiegato quasi cinque anni per riuscire a trovare ispirazione per un nuovo film senza l'aiuto del compagno artistico e sentimentale di una vita. Il romanzo «Quella sera dorata» ha molti elementi della filmografia di Ivory: una casa di campagna in cui vivono antichi rancori, famiglie infelici ma fedeli ai vecchi valori borghesi, intellettuali contorti e inquieti alla perenne ricerca di se stessi. Il sodalizio con Hopkins continuerà poi con uno spettacolo sulla figura di Giorgio Vasari che vedrà tornare Ivory a Firenze, dopo 25 anni di distanza dal suo film di culto, «Camera con vista». «Sono stato attratto dalla leggerezza della storia, da quel gioco delle coppie che si ricompongono in un lieto fine come in un'opera di Mozart. Hopkins non è il mio alter ego. Non trovo similitudini con lui, tranne il fatto che entrambisiamo pittori dilettanti», ha detto il regista, ieri a Roma. Din. Dis.

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